(ASI) La parola biodiversità compare per ben 27 volte nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo di Mario Draghi, che traccia il percorso dell’Italia nei prossimi anni con l’uscita dall’emergenza Covid.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul testo del Recovery Plan in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, che si celebra il 22 maggio, con iniziative negli agriturismi e nei mercati contadini di Campagna Amica lungo tutta la Penisola a partire da quello di via San Teodoro a Roma.
Un’attenzione al tema all’interno del Pnrr che risponde alle richieste di oltre 4 italiani su 10 (43%) che ritengono necessario un intervento urgente dello Stato proprio a tutela della biodiversità, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, con un impatto positivo non solo sulla qualità della produzione alimentare ma anche sulla salute, la conservazione degli ecosistemi, la valorizzazione e bellezza dell’ambiente l’occupazione e la protezione delle aree a rischio di dissesto geologico. Un compito che per il 70% dei cittadini – aggiunge Coldiretti - deve vedere protagoniste le nuove generazioni, con apposite misure per stimolare e sostenere i giovani ad aprire imprese agricole dedicate a specie autoctone, tipiche di un territorio.
Non è un caso dunque se uil Piano di ripresa varato dal premier Draghi riconosce all’agricoltura il valore di risorsa strategica stanziando 5,27 miliardi per economia circolare e sostenibilità delle produzioni, per investimenti che vanno dalla logistica all’innovazione ai contratti di filiera per i quali Coldiretti e Filiera Italia hanno già pronti numerosi accordi per gli allevamenti da carne e latte, per quelli avicoli, per l’ortofrutta, i cereali e l’olio.
Nel Recovery Plan – spiega Coldiretti – vengono previsti 4,38 miliardi di euro per acqua e tutela del territorio e la gestione del patrimonio idrico del Paese fra infrastrutture, riduzione delle perdite di rete e investimenti sull’agrosistema irriguo per salvare le colture con il Piano invasi proposto dalla Coldiretti per risparmiare acqua, contrastare il dissesto idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici che hanno provocato danni per 14 miliardi di euro alle produzioni e alle infrastrutture agricole in un decennio.
Risulta strategico per la ripartenza del Paese anche l’investimento di 6,31 miliardi per le reti ultraveloci per colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane con quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. L’azzeramento del digital divide italiano – sottolinea la Coldiretti – è strategico per cogliere le opportunità del commercio on line e garantire un mercato alle tante specialità sopravvissute nelle aree interne del Paese.
“L’agricoltura italiana è una risorsa fondamentale per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “per questo dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare che migliori l’efficienza nell’uso delle risorse con una decisa semplificazione burocratica e dei servizi”.