Juve, da un 3-0 a tavolino revocato ad uno 0-3 incassato
(ASI) Male, anzi malissimo il Maestro Pirlo. Bene, anzi benissimo Cesare Prandelli. La Juventus è passata dall’idea di raggiungere quota 30 alla concretezza di restare ferma a 24. Molto male anche Liverani e la sua fase difensiva. Il Parma cola a picco in quel di Crotone.
Ave Cesare Prandelli! Morituri te salutant! Dev’essere stato proprio questo il saluto finale dei calciatori bianconeri trafitti dalla Fiorentina. Tre pappine, tre, che il Maestro Pirlo incassa dopo lo champagne di Parma. Ma che il Parma fosse cotto lo si era compreso nel pomeriggio di Crotone. Un pasticcio gradito agli squali, meno a Liverani, la cui fase difensiva ricorda quella di Lecce. Tutti avevano esaltato la Juventus in Emilia e le trame di Pirlo tali da far impallidire il Sarrismo. E invece no, quando ci si attendeva il volo, ecco il capitombolo. Meriti della Fiorentina, paziente nel non deprimersi dopo un inizio di campionato per nulla esaltante. Demeriti di Cuadrado giustamente espulso. Vlahovic, Alex Sandro - autogol - e Caceres - dura lex dell’ex - annichiliscono una Signora né vecchia né nuova, ma tanto confusa. L’arbitro non recupera ed evita ai bianconeri - più neri che bianchi - che la rabbia ammonti. C’è da lavorare. Pirlo che aveva palesato idee di dominio, di un gioco che avrebbe potuto mettere sotto chiunque, dovrà ritrovare idee ed un pizzico di umiltà. E così dopo che il Coni aveva tolto ai bianconeri un 3-0, quello contro il Napoli, eccone un’altro. Ritrovato, sì, ma nella propria porta. È la prima volta che la Juventus perde con un passivo così pesante in campionato allo Stadium. Piove sul bagnato.