(ASI) Roccascalegna (Ch) – Sabato 16 febbraio 2019, si è svolta presso il Civico 20 RistorArtGallery di Roccascalegna (Ch), dalle ore 19.30, l’inaugurazione della mostra fotografica in bianco e nero “Bomba…lu Paese Me” della fotografa figlia d’arte Manuela Vuotto.
In tema con la serata, è staro presentato per la rassegna “Letture d’Autore”, a cura di Carmine Di Donato, il libro autobiografico della Lancianese Donatella Di Martino “Ricordi del Cuore” (Edizione Rivista Abruzzese 2016, diretta dalla Prof.ssa della Università “G. D’Annunzio” Lia Giancristofaro) con letture dell’autrice e di Raffaella Di Donato. Nel libro Donatella Di Martino, ha raccolto immagini della sua infanzia e gioventù, fra i ricordi del cuore e la memoria della mente.
A tal proposito, noi abbiamo intervistato l'autrice per fare brevemente la sua conoscenza. La Di Martino ci risponde con parole che sembrano versi di una poesia.
- Chi é Donatella Di Martino?
"Sono cresciuta in un mondo di libri e sin da bambina ho coltivato la passione per la lettura e la scrittura. Sono originaria della Provincia di Chieti, esattamente di Lanciano, ma un tempo ero sposata e vivevo a Bomba".
- Ci parli della sua attività letteraria...
"Ho pubblicato due libricini nei quali ho voluto raccogliere "istantanee" di momenti vissuti in prima persona, "pezzetti del mio cuore", amo chiamarli. Un cuore che non ha avuto vita facile, che ha conosciuto il dolore in tutte le sue forme. Un cuore che, nonostante tutto, è sempre stato fiducioso, e ha creduto nella forza dell'amore. Un cuore in grado di amare in tutte le sue forme. La felicità, adesso, è sapere che, "ciò che sono", è giunto fino a voi".
- Ci parli brevemente del suo primo libro "Ricordi del Cuore"....
"Ricordi del cuore, è stato il dono più bello che potessi fare alla mia vita. Raccontare l'amore, lentamente ha guarito il dolore. Mentre la mano scorreva sui fogli e il mignolo sembrava accendersi, ho ritrovato momenti di straordinaria bellezza. Attimi nei quali ho sollevato il capo e rilassato le dita. Tante le penne, "con la punta rigorosamente tonda", a consolare certe notti. Tanti i volti fatti di parole, tanti i brividi sulla pelle. La parte più bella del mio tempo, impressa sulle pagine, porterà per sempre con sé l'odore magico della carta".
- Ci parli brevemente di "Come Petali di Papaveri"...
"Ho festeggiato i miei cinquant'anni in una casa per anziani: il cuore era un palloncino gonfio di emozioni e le braccia aquiloni. Ho abbandonato il capo su spalle fragili mentre mani dalle dita curve sprofondavano nella schiena. Certe solitudini hanno tramutato le parole in abbracci... i più belli del mondo. Da qui è nato il mio secondo libro".
- Lei nella sua opera parla di ricordi del cuore, come si può collegare ciò con gli scatti fotografici su Bomba della Vuotto?
"Nonostante cambiamenti importanti, Bomba è sempre rimasto il mio paese. Oggi come allora, giro al primo bivio e dopo qualche metro mi fermo. Da quella prospettiva le case sembrano ali e il borgo pare spiccare il volo. Una serie di curve, verdi e fresche di vegetazione che ho imparato a memoria. La macchina le ricama una ad una, come fossero orli e il volante si muove lentamente sotto le dita. Senza fretta, mentre gli occhi, salendo, si affacciano su un sogno.
- Lei nella sua opera parla di ricordi del cuore, come si può collegare ciò con gli scatti fotografici della Vuotto?
"Nonostante cambiamenti importanti, Bomba è sempre rimasto il mio paese. Oggi come allora, giro al primo bivio e dopo qualche metro mi fermo. Da quella prospettiva le case sembrano ali e il borgo pare spiccare il volo.
Una serie di curve, verdi e fresche di vegetazione che ho imparato a memoria. La macchina le ricama una ad una, come fossero orli e il volante si muove lentamente sotto le dita. Senza fretta, mentre gli occhi, salendo, si affacciano su un sogno".
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia