(ASI) Roma -Il Papa incontra l'arcivescovo di Canterbury, primate della comunione anglicana Justin Welby. Momenti importanti tra le Chiese cristiane: cattolica ed anglicana.
Ricordiamo che nel 1966 i rapporti tra le due comunità cambiarono grazie alla dichiarazione comune che mirava ad un dialogo teologico intenso. Nel 1969 fu istituita la commissione internazionale anglicano- cattolica per un'azione di evangelizzazione comune. Nella chiesa dei santi Andrea e Gregorio al Celio è avvenuta la celebrazione dei vespri tra il nostro Pontefice e il Primate anglicano. Per l' occasione si è celebrato anche il mandato missionario doppio: 19 coppie di vescovi, un cattolico e un anglicano, partiranno per i propri continenti uniti attraverso parole e fatti a servizio dei più deboli in nome di Cristo. Francesco e Welby hanno ribadito la certezza che Dio è il buon pastore che spinge all' unita e alla predicazione del suo amore. L' Arcivescovo ha affermato che " lo spirito ecumenico nel quale i vescovi testimonieranno il Vangelo sia segno di una profonda trasformazione per le nostre comunità." Forte è la volontà di entrambi di superare gli ostacoli dottrinali ancora esistenti e di proseguire un cammino ecumenico concreto su varie tematiche. Nella dichiarazione comune firmata da Papà Francesco e dall' Arcivescovo Welby ribadiscono il desiderio di collaborare in azioni concrete come la cura del creato, dono di Dio e la ricerca della pace e della carità nel mondo. Papa Francesco ha ricordato che "1400 anni fa papà Gregorio inviò il servo di Dio Agostino, primo arcivescovo di Canterbury ad annunciare il messaggio della parola di Dio," e proprio questo memoriale deve servire da slancio verso un'unità che Dio stesso vuole dal suo popolo. " Siamo fragili come vasi di creta ma fiduciosi perché in noi Dio ama riversare la sua grazia." Francesco guardando il bastone pastorale di San Gregorio ha fatto notare ai fedeli che nella parte curva vi era l' Agnello Risorto vittorioso sul peccato, che conduce le pecore verso Cristo, ma all' estremità vi è anche una punta, simbolo della missione del pastore che deve" pungolare le pecore quando stanno troppo vicine e chiuse in microclimi ecclesiali perché ci riporterebbero ai giorni di nuvole e caligine."
Ilaria Delicati-Agenzia Stampa Italia