#Cristianinmoschea, Foad Aodi: Tre milioni di italiani di tutte le religioni uniti contro terrorismo nelle Moschee e nelle piazze

Al via il dialogo "porta a porta" con oltre il 95% di adesioni tra Associazioni e Comunità arabe, musulmane e di origine straniera

Grande successo di partecipazione per l'iniziativa delle Comunità del Mondo Arabi in Italia (Co-mai) e del movimento internazionale Uniti per Unire #Cristianinmoschea dell'11 e del 12 di settembre con il coinvolgimento di cittadini italiani, arabi e di origine straniera, osservanti le diverse fedi e laici

foad16(ASI) Roma  - "Siamo fieri del successo della nostra iniziativa, una prova concreta che possiamo abbattere insieme il muro del silenzio, dell'indifferenza, dell'ambiguità e della confusione, aprendo una pagina nuova di rinascimento inter-religioso": così, a seguito dell'incontro di ieri presso la Moschea di Al Fath di Roma, in V. della Magliana 76, Foad Aodi, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento Internazionale "Uniti per Unire" ha esternato oggi, 12 settembre, il suo sincero ringraziamento al gran numero di Moschee, Centri culturali e Associazioni arabi e musulmani, Università e sindacati italiani e di origine straniera che hanno risposto positivamente all'appello #Cristianinmoschea, lanciato da Co-mai e Uniti per Unire per le due giornate dell'11 e del 12 di settembre.
"Contemporaneamente al nostro incontro in moschea - ha aggiunto Aodi - tante altre moschee nel Lazio e nelle diverse Regioni d'Italia hanno organizzato incontri e visite aperte ai visitatori di tutte le fedi. Inoltre, ieri sera, nell'occasione della chiusura del giorno del digiuno che precede la giornata della Festività dell'Eid, hanno avuto corso migliaia di cene porta a porta, organizzate dagli esponenti delle Comunità, Associazioni, dalle moschee e dagli Imam aderenti. Per la prima volta, la comunità civile è stata coinvolta in maniera spontanea, diretta e costruttiva dal popolo per far crollare qualsiasi diffidenza e la così detta "paura" nei confronti del vicino di casa di origine straniera".
A sottolineare i principi di trasparenza e concretezza con i quali si è svolto il doppio appuntamento dell'11 e dl 12, Aodi riporta le statistiche raccolte dalle Co-mai: "Le adesioni da parte di confederazioni, federazioni, istituti, università, sindacati, associazioni, comunità arabe, musulmane e internazionali sono state oltre 2000; il 95% delle associazioni e comunità del mondo arabo hanno aderito; il 93% di associazioni e comunità del mondo musulmano ci ha sostenuto, così come il 93% di comunità e associazioni di origine straniera. Ad oggi, secondo la nostra ricerca condotta a livello provinciale, regionale e nazionale durante il mese di agosto, ci sono oltre due milioni di musulmani in Italia, 14000 centri ed associazioni musulmani. Di questi 1400, 1200 ci hanno sostenuto. L'unica risposta ufficiale di mancata adesione - precisa Aodi - è stata quella della Grande Moschea. Risposta che non ci è stata comunicata direttamente, ma attraverso la stampa associati ad offese ed attacchi infondati agli organizzatori. Sebbene profondamente indignati assieme a tutti i rappresentanti delle Comunità e Associazioni arabi, musulmani e di origine straniera, questa notizia non ci ha scoraggiati, anzi, ci ha stimolato ulteriormente ad organizzare incontri e cene porta a porta con tutti quanti ne hanno compreso l'importanza". All'interno della piccola Moschea di Al Fath, lo scambio di un messaggio di pace ha coinvolto ieri il Segretario Generale della Uil Carmelo Barbagallo, una delegazione della CGL, l'Ambasciatrice di Malta in Italia Vanessa Frazier, il Presidente Onorario di Avis Roma e tanti altri presidenti di Associazioni, Comunità e Ong arabe, straniere e internazionali.
L'invito al dialogo ha visto una grande risposta di partecipazione sia nelle moschee che nelle piazze anche oggi 12 settembre. Secondo quanto riportato da Aodi, infatti, le Comunità e le Associazioni con un'adesione di oltre il 95%, si sono organizzate per la prima volta nella storia su tutto il territorio nazionale per festeggiare la Festività dell'Eid Al Adha insieme ai cristiani, ai laici, ai cittadini di origine straniera e ai rappresentanti delle Istituzioni negli spazi pubblici delle numerose città, da Nord a Sud d'Italia (a Torino presso il parco di Dora; a Como in Piazza D'Armi; a Mestre al Varco di San Giuliano; a Corciano, Perugia, in moschea con i rappresentanti delle Croce Rossa e delle Istituzioni; a Napoli presso Piazza Garibaldi; a Bari presso il padiglione della Fiera del Levante con il patrocinio del Comune della città, a Catania nel centro sportivo in V. Zurria, a Milazzo sul lungomare Garibaldi). Quest'anno, inoltre, seguendo la scia della giornata di apertura delle moschee dell'11 di settembre, numerosi Imam hanno deciso di accogliere i visitatori delle diverse religioni e laici per lo scambio di auguri dopo la preghiera dell'Eid al Adha. A Roma, lo scambio è avvenuto oltre che nelle moschee anche in tre luoghi pubblici: Largo Preneste, Torpignattara e Piazza Vittorio.
"Ha vinto l'Italia, hanno vinto gli italiani di tutte le religioni e di tutte le provenienze, i cristiani, i musulmani e i laici che credono nell'apertura e non nella chiusura. Abbiamo abbattuto il muro della paura, del pregiudizio e delle strumentalizzazioni politiche", commenta Aodi. "Oggi - aggiunge - dalla grande Moschea di Roma dove mi sono recato a pregare con amici esponenti delle Comunità, rispetto agli anni scorsi l'affluenza dei musulmani si è ridotta, in particolare per quanto riguarda le Comunità arabe, questo è per noi un grande dispiacere ...".
Dopo lo scambio di auguri, le Comunità arabe, musulmane e bengalesi aderenti all'appello #Cristianinmoschea annunciano che invieranno un comitato nelle zone colpite dal terremoto per portare cibo e aiuti in segno di solidarietà, proseguendo il sostegno dell'Associazione dei medici di origine straniera in Italia (AMSI), delle Co-mai e Uniti per Unire ai terremotati, come già dimostrato un giorno dopo il terremoto attraverso più di 1000 donazioni di sangue e con l'aiuto fornito alle vittime dai numerosi medici di origine straniera in collaborazione con l'Avis.

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