Onaosi: Perché l’Ente è a rischio? Intervista alla dott.ssa Marina Onorato, candidata presidente della lista “Caduceo”

OnorataMarina(ASI) Intervista alla dott.ssa Marina Onorato, candidata presidente della lista “Caduceo” alle elezioni amministrative dell’Onaosi

 

 

-Che cos’è l’Onaosi?

L’Onaosi direi che è un associazione unica non solo in Italia, ma direi anche nel mondo. Nasce 100 anni, nasce a Perugia, grazie alla brillante intuizione di un medico perugino (ecco perché Perugia è stata sempre il centro dell’Onaosi), che vuole supportare gli orfani dei sanitari italiani, quindi non solo medici, ma anche farmacisti e veterinari qualora venisse a mancare all’interno della famiglia uno o tutt’e due i genitori sanitari. Quindi l’Onaosi si accolla tutto il futuro dell’orfano dall’età di 6 anni da un punto di vista scolare, fino al conseguimento della laurea e della successiva specializzazione. Negli anni poi l’associazione ha allargato la propria forma di assistenza anche, e fa parte del nostro programma, cioè porre l’attenzione sui sanitari anziani. Questa è una prospettiva che è stata mostrata da anni, ma che in realtà non è mai stata realizzata., ma che andrebbe concretizzata poiché nel corso degli anni, di questi cento anni, non sono più solo gli orfani la parte debole della nostra società, ma anche la parte finale della vita. I sanitari oggi anziani, hanno numerose necessità che 100 anni fa probabilmente non avevano e quindi l’Onaosi deve guardare anche a loro senza perdere però di vista quella che è la mission fondamentale, cioè l’assistenza agli orfani.

-In merito a ciò, in questi mesi l’Onaosi sta affrontando il rinnovo delle sue cariche istituzionali per il governo dell’ente nei prossimi 5 anni. Le votazioni sono in corso e si rilevano anche slittamenti nella data dello scrutinio finale. Quale liste concorrono per il governo dell’ente?

Le liste in tutte le categorie dei sanitari, quindi medici, farmacisti e veterinari, sono solo due. Una è una lista plurisindacale, cioè che fa capo a tutti i sindacati di categoria di medici, farmacisti e veterinari che , alleati assieme, hanno costituito un’unica lista. La seconda lista alternativa è quella della Caduceo. Si tratta di un associazione che raggruppa gli ex assistiti dell’Onaosi, cioè quelli che in prima persona hanno usufruito dell’Onaosi o direttamente nei collegi presenti in varie città d’Italia, oltre che in quello di Perugia che p il collegio centrale, oppure con un assistenza a casa indiretta di tipo economico. La nostra associazione nasce 50 anni fa, ovviamente a Perugia, con lo scopo di mantenere inalterati quei rapporti di solidarietà e di sussistenza reciproca, che, una volta usciti dai collegi Onaosi, e dall’assistenza Onaosi, sono poi diventati nella vita spesso sanitari, ma hanno intrapreso anche altre professioni. Però hanno mantenuto questo legame di mutuo soccorso diciamo. Per questi 50 anni in realtà l’associazione ha semplicemente perseguito questo scopo: mantenere vivi questi rapporti e quindi la collaborazione e l’aiuto reciproco. Però la Caduceo, proprio perché costituita da persone che hanno usufruito dell’assistenza Onaosi, quindi conoscono il valore di altissima assistenza sociale che questa può dare, sono sempre stati a difesa dell’Onaosi. Lo furono per esempio quarant’anni fa quando l’Onaosi venne definita in maniera incongrua un “ente inutile” e rischiò di essere soppresso. La Caduceo allora, a fianco dell’Onaosi, quindi con tutte le mamme vedove che a loro volta avevano usufruito per i propri figli di quest’assistenza, portarono avanti una battaglia molto determinata che portò per fortuna alla salvezza dell’Onaosi e quindi al fatto di farla eliminare da questa lista di enti inutili. Oggi l’Onaosi, dopo quarant’anni ha deciso di scendere nuovamente in campo perché anche in questo momento vi è un pericolo di sopravvivenza; un pericolo che non viene dalle istituzioni esterne come quarant’anni fa, ma che viene dall’interno. Viene cioè da una amministrazione che noi non condividiamo. L’Onaosi sta perdendo, è ha perso, soprattutto negli ultimi anni, le finalità per cui è nata, ossia la mission “assistenza agli orfani”. Sta diventando nel quale persone abituate ad amministrare in altro modo, vogliono fare dell’Onaosi un ente che diverrebbe sostanzialmente inutile se si dovesse modificare la propria mission. Quindi la Caduceo, composta da medici, veterinari, farmacisti e professionisti che nella vita non fanno politica, non sono sindacalizzati, si sono uniti per un senso di enorme riconoscenza nei confronti dell’ente e anche per il riconoscimento del valore sociale che l’ente ha; hanno deciso di scendere in campo a tutela dell’esistenza di un Onaosi che continui ad essere quella che è stata per 100 anni.

-La Dott.ssa Onorato rappresenta la lista nazionale Caduceo. Che cosa recriminate all’amministrazione? Ci conferma che il collegio di Elce rischia di essere demolito per ottenerne uno più piccolo con il parco depauperato e ceduto ad altri? Che la sede ha corso il rischio di essere spostata a Roma? Che esiste il rischio di un accorpamento con altri enti come potrebbe essere per esempio Enpam?

Le motivazioni che ci hanno spinto a scendere in campo ed uscire dunque dagli ospedali e da qualunque altro luogo dove noi abbiamo fatto fino ad ora solo i professionisti sono stati proprio tutti questi pericoli. L’attuale amministrazione ha una finalità che nei fatti nega ma che di fatto sta portando avanti. Il primo obbiettivo di detta linea d’azione è l’accorpamento con l’Enpam. Viene negata a tutti i livelli, ma io che sono nel comitato nel comitato di indirizzo uscente negli ultimi anni le posso dimostrare che è assolutamente il contrario perché lo statuto dell’Onaosi, che altro non è che la vera e propria bibbia che regola le finalità dell’Onaosi è stato modificato. La maggioranza ha votato una modifica del primo articolo in particolare che permette d’ora in avanti all’Onaosi di poter fare associazioni con altri enti previdenziali. Questo è chiaramente il primo passo per potersi fondere successivamente con l’Enpam. La modifica di questo primo articolo dello statuto non ha altra finalità se non quella di offendere l’intelligenza in quanto la modifica di detto articolo aveva impedito fino ad oggi l’associazionismo con altri enti previdenziali. Questa modifica altro non è che il “pas par tout” per poterlo fare e quindi procedere all’accorpamento. In quest’ottica va inquadrato anche lo spostamento della sede centrale. Ogni singola decisone da parte dell’attuale amministrazione ha un filo conduttore molto chiaro. Spostare la sede amministrativa da Perugia a Roma, cosa che è stata ufficialmente proposta al comitato di indirizzo in data 28 giugno 2015, quindi parliamo di documentazioni che sono in mano a tutte le istituzioni locali e che possono essere visionate da chiunque, non si è realizzata perché noi della Caduceo ci siamo appellati in sede ufficiale, appunto in comitato d’indirizzo, ad un vizio di procedura. Quindi solo questo ha permesso e ha fatto si che non si votasse lo spostamento della sede da Perugia a Roma. Anche questo fa parte dello stesso percorso: avvicinare l’Onaosi a Roma e quindi poi fonderlo sostanzialmente con l’Enpam. Queste cose, oltre ad essere nei fatti sono anche nei programmi se lei vede nell’altra lista, la quale parla di forme di collaborazione con altri enti previdenziali. Ora, la collaborazione con l’Enpam esiste da quarant’anni, poiché permette ai ragazzi con borse di studio finanziate dall’Enpam di accedere ai collegi dell’Onaosi. Non c’era dunque bisogno di modificare il primo articolo perché queste collaborazioni continuassero ad esistere. Evidentemente la modifica del primo articolo presuppone un passo successivo che va verso la fusione con l’Enpam e non di certo verso una semplice collaborazione. Si tratta di due cose completamente diverse. Siccome noi pensiamo che un’eventuale fusione, cioè un eventuale vicinanza pericolosa con l’Enpam, per l’Onaosi significherebbe ovviamente la fine. A quel punto infatti l’Onaosi perderebbe la sua unicità, la sua autonomia gestionale. Sarebbe come un topolino che si associa con un elefante. Verrebbe cioè schiacciata dall’Enpam che ne accorperebbe tutti i beni mobili ed immobili che l’Onaosi ha. Quindi difficilmente l’Onaosi continuerebbe ad essere quell’ente particolare ed assolutamente unico che è. Entrerebbe in un calderone, peraltro già gestito in maniera discutibile, poiché tutti gli scandali cui l’Enpam è andato incontro ci dicono che sarebbe un partner assolutamente non auspicabile per l’Onaosi. Quindi questa politica è la prima cosa contro cui noi ci opponiamo con tutte le forze. Vorrei ribadire che noi sosteniamo la centralità amministrativa dell’Onaosi. Cioè la sede amministrativa deve rimanere a Perugia. Ma è ovvio che i servizi dell’Onaosi devono essere territorializzati su tutta l’Italia. Ma questo succede già da quarant’anni. Chi ha fin ora amministrato in maniera molto illuminata per cinquant’anni, quest’idea ce l’aveva molto chiara. Risal e quel periodo infatti l’apertura dei collegi di Padova, poi di Pavia, poi di Bari, poi di Messina. Quindi l’idea che l’Onaosi è nazionale è un idea che esiste da quarant’anni; non l’ha inventata nessuno in questo momento. Quindi strumentalmente viene detto che noi vogliamo fossilizzare l’Onaosi a Perugia. Noi vogliamo solo che l’amministrazione continui a rimanere a Perugia, perché è nata a Perugia . La città ha fatto da osmosi con l’Onaosi da più di cento anni. Perciò non c’è motivo che l’amministrazione vada via da Perugia. Se non nell’ipotesi di volerla avvicinare all’Enpam, che per l’Onaosi sarebbe un suicidio totale. Accanto a questa progettualità politica, non accettiamo ovviamente ciò che è successo in questi 5 anni con un amministrazione abbastanza incauta; abbastanza poco accorta al modo di impiegare la contribuzione, cioè i soldi che medici farmacisti e veterinari versano all’Onaosi. Numerose decisioni a cui ci siamo contrapposti, ci hanno lasciato interdetti, e ci siamo poi attivati per segnalare alla procura della corte dei conti quello che noi definiamo un danno erariale in numerose situazioni. Questa non è peraltro solo una nostra idea. Anche il ministero del lavoro che è l’organo di controllo dell’Onaosi, ha chiaramente, in una situazione specifica che adesso non sto qui a raccontare perché sarebbe lunga, ma che noi abbiamo segnalato; ha detto all’Onaosi “stai amministrando in maniera incauta” per una deliberazione illegittima. Quindi i danni erariali che noi abbiamo segnalato, verosimilmente sono concreti e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi questo per quanto concerne l’incauta amministrazione. La disorganizzazione: questo rinvio del termine ultimo delle elezioni è figlio del clima di disorganizzazione che va avanti da 5 anni. Un ente che il rinnovo delle proprie cariche basato sull’invio a domicilio di buste, di plichi ai propri contribuenti avrebbe dovuto avere prima di tutto gli indirizzi giusti de contribuenti; quindi non rendersi conto 5 giorni prima delle consultazioni di aver sbagliato ad inviare circa 18.000 plichi. Vedremo poi se questo sarà dimostrato anche dalle carte. Sono solo 18.000 gli indirizzi sbagliati su 165.000 plichi elettorali che sono stati inviati? Questo lo vedremo perché altrimenti ci lascia interdetti questa decisione cosi anomala a 4 quattro giorni dalla fine delle elezioni.

-Per evitare questa deriva a chi avete fatto appello nell’ambito pubblico del mondo della sanità e dell’istruzione? E ci può dunque confermare che esiste il rischio che il collegio dell’Elce venga demolito per realizzarne uno più piccolo con il parco depauperato e ceduto ad altri, che la sede in corso rischia di essere spostata a Roma? Esiste il rischio di accorpamento con enti come potrebbe essere ad esempio l’Enpam?

Riguardo al collegio dell’Elce si, c’è la chiara probabilità che questo succeda anche considerando che è stato indetto un concorso di idee in cui c’è stato un progetto vincitore. Adesso le vorrei un attimo illustrare da dove arriva quest’idea. L’idea del collegio dell’Elce, costruito intorno agli anni ’70 è una struttura bellissima. Si tratta di una struttura ricca e costruita con una lungimiranza veramente straordinaria per l’epoca. Con la palestra, con il teatro, con la chiesa, con gli spazi verdi e i campi di calcetto che sono all’esterno. Quindi fatto veramente bene e veramente con una grande lungimiranza. Ora dopo 40 anni, avrebbe bisogno di un restyling ma non certo di essere buttato giù. L’Onaosi ha fatto fare una perizia all’università di ingegneria di Perugia per valutare la pericolosità sismica di questo collegio che è risultato sostanzialmente uguale al 90% dei collegi italiani. Ha sicuramente bisogno di piccoli interventi ma non di essere buttato a terra ma di un minimo di progettualità e anche rispetto all’utilizzo dei soldi dei contribuenti si concretizza in questa idea che noi riteniamo assolutamente folle. Quella di buttare a terra un collegio che ha bisogno di un restyling, e progettare la costruzione di un nuovo collegio con una spesa iniziale di 20 milioni di euro per poi avere un collegio più piccolo di quello attuale, anche questo rientra secondo noi in un incapacità gestionale e nel depauperamento dell’Onaosi a Perugia. Perugia aveva circa 290 ragazzi in collegio a Elce, 150 universitari al collegio della Cupa e 50 universitari a Montebello, dopo 5 anni dell’attuale amministrazione si ritrova ad avere Montebello chiuso dopo meno di un anno dall’insediamento dell’attuale amministrazione. Chiusura attuata per consentire la vendita del patrimonio immobiliare di Montebello. L’Onaosi non aveva alcun bisogno di vendere. Quello era un campus che aveva un notevole successo tra i giovani , perché veramente è un posto bellissimo, ed è stato chiuso per essere messo in vendita senza alcun motivo. Al collegio di via della Cupa, oggi ci sono solo 60 ragazzi dei 150 di una volta perché oggi parte di questo collegio è stato chiuso con l’idea di ristrutturarlo nonostante fosse già stato ristrutturato di recente. Quindi non c’era necessità di ristrutturalo un’altra volta. Ora si vuole buttare a terra il collegio per farne uno che potrà contenere al massimo 230 ragazzi. Quindi noi siamo passati da circa 500 presenza universitarie a Perugia a circa 200 o 220 al massimo, con una spesa di 20 milioni di euro, buttando a terra un collegio che non necessità di essere buttato a terra. Il buon senso del comune cittadino ci dice che c’è qualcosa che non va e che non può essere appoggiabile un idea del genere. Quindi diciamo che se vincerà la lista numero uno questo scempio potrà concretizzarsi, mentre ovviamente se vincessimo noi, quest’idea verrà immediatamente accantonata, e il collegio beneficerà di esteso restauro, soprattutto nella sua parte storica. Il progetto che ha vinto prevede di buttare a terra il teatro, la chiesa, il palazzetto dello sport; cioè tutto quello che è la storia di quel collegio. Tra l’altro ripeto che si tratta di strutture certificate ufficialmente come perfette, che non hanno bisogno di essere buttate a terra.

-Per evitare questa deriva, a chi avete fatto appello nell’ambito pubblico della sanità e dell’istruzione?

Noi questi timori li abbiamo esplicitati alle istituzioni di tutti i livelli. A livello regionale, a livello comunale, a livello universitario con il rettor magnifico professor Moriconi che è stato per noi un punto di appoggio fondamentale che non solo ha dimostrato una sensibilità straordinaria nei confronti dell’Onaosi in quanto è un perugino che ha da sempre vissuto a contatto con l’Onaosi ed è orgoglioso che tale istituzione faccia parte della città, ma sente la responsabilità di evitare l’emorragia di universitari che ci sarebbe in caso di un ridimensionamento dell’Onaosi. Ricordo che l’Onaosi è una fonte di universitari piuttosto importante. Pensare che tale fonte possa essere dimezzata, e quindi vada a dimezzare le presenze nelle facoltà di Perugia, è un qualcosa veramente inquietante. L’Onaosi è da 100 anni che vive in una sorta di osmosi con la città di Perugia, da lavoro ai perugini. La sede amministrativa attuale conta oltre 200 dipendenti. Se dovesse essere trasferita ad oltre 200 km di distanza non credo che questi potrebbero mantenere il proprio posto di lavoro. Quindi sarebbe un colpo per l’economia cittadina. Inoltre la maggior parte degli ex - Onaosini come me, dopo aver completato il proprio percorso di studi resta in città e diviene un membro produttivo della società cittadina. Alcuni sono anche diventati luminari delle scienze portando prestigio alla città. Noi abbiamo coinvolto le istituzioni e queste ultime si sono dimostrate molto sensibili perché nessuno vuole che la sede venga spostata ed il collegio ridimensionato. Se dovessimo vincere noi intendiamo riportare l’assistito al centro dell’attenzione dell’Onaosi. Esso ha funzionato bene per oltre 100 anni proprio perché amministratori illuminati hanno messo al centro dell’attenzione gli orfani, l’assistenza e il benessere degli assisti. Amministrare l’Onaosi non è un mezzo per fare del mero materialismo, ma solo per raggiungere un fine che è quello di sostenere gli orfani. Quindi si è trattato di un governo cauto, che ha utilizzato tutte le risorse dell’Onaosi al solo scopo di raggiungere la mission per cui l’Onaosi è nata. Questo è quello che volgiamo fare noi. Lasciare Perugia centro amministrativo, anche aprendo nuove strutture in Italia. Abbiamo votato a favore ad esempio dell’apertura di una struttura a Milano. Ma non per questo desideriamo che l’Onaosi divenga una specie di “affitta camere” . Ciò che noi vogliamo fare è esportare un metodo che non è il collegio. La struttura muraria. Non basta una costruzione dentro la quale metterci dentro 100 ragazzi. Noi vogliamo esportare il modello dell’Onaosi, che è poi ciò che ha permesso alla Caduceo di sopravvivere per 40 anni perché chi è passato attraverso l’Onaosi non ha solo ricevuto un sostegno economico per la laurea, ma è anche stato inserito in un sistema di organizzazione all’interno dei collegi che gli ha permesso di arricchirsi di un educazione permessa appunto dalla qualità della sistemazione che andava molto al di la del sostegno economico. Noi vogliamo che questo che questo ritorni. Noi siamo per la qualità all’interno dei collegi. Qualità anche nella gestione delle risorse dei contribuenti che dovranno essere indirizzate al beneficio degli orfani . Quindi anche riduzione delle spese degli amministratori e per tutto quello che non serve ai ragazzi. Oggi tutti gli amministratori costano circa un milione di euro all’Onaosi. Noi riteniamo che non sia assolutamente una cosa giusta. Attualmente la gestione è affidata ad un consiglio di 40 amministratori. Questo è stato il risultato di una lottizzazione politica. Superando tale sistema, il numero realmente necessario per garantire l’amministrazione non supera i venti amministratori con ovvi benefici di redirezionamento delle risorse verso gli orfani e, questa è la nostra scommessa, anche verso il personale anziano. Riattivare la sede di Montebello, attualmente utilizzata dall’università dei sapori, ma che p di proprietà dell’Onaosi per destinarla allo scopo originario: una casa di riposo per il personale anziano. Tale richiesta ci viene riproposta in maniera molto assidua dai contribuenti più anziani. Quella struttura va riaperta come casa di riposo per il personale anziano. Oggi gli anziani sono fragili come lo erano 40 anni fa gli orfani. L’Onaosi che è al passo con i tempi, deve sostenere tutte le nuove fragilità.

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia  

Intervista di Ettore Bertolini

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