(ASI) Torino – Il 28 maggio 2016 si è giocata la finale di Champions League che una volta si chiamava Coppa dei Campioni. Quando si disputa una finale, il ricordo degli italiani, e in particolar modo degli juventini, non può non andare per un attimo alle vittime della follia cieca degli hooligans inglesi  del 29 maggio 1985, stadio Heysel, finale fra Juventus e Livepool. A trentuno anni da quella notte di sangue la ferita è ancora aperta.

 L'evento diventò subito un incubo per i sessanta mila tifosi arrivati in Belgio per sostenere la propria squadra del cuore. Nel settore Z i tifosi inglesi più caldi scatenano l’inferno. In poco tempo abbattono la rete che li separa dai supporter bianconeri per dare inizio a una rissa che neppure i poliziotti sanno come placare. Quando intervengono prendono a manganellate gli italiani che cercavano semplicemente una via di fuga verso il prato dello stadio.

Coloro che restano intrappolati nelle gradinate non hanno scampo, possono solo indietreggiare fino al muro che delimita il settore ed è allora che avviene la tragedia col muro che crolla a causa del peso della folla, restano ferite oltre seicento persone e ne muoiono ben trentanove (di cui trentadue italiani): chi cade dagli spalti, chi resta schiacciato contro la rete e chi viene semplicemente calpestato dalla folla.

Nonostante questo, per evitare un bilancio peggiore, l’Uefa e le autorità belghe, decidono di far disputare ugualmente le due squadre. I giocatori, completamente ignari di quanto accaduto giocano con l’entusiasmo di sempre e la Juventus vince con una rete realizzata da Platini su rigore per atterramento di Boniek col fallo che probabilmente iniziò fuori dall'area di rigore.

La squadra bianconera vinse la Coppa meritatamente, ma ci furono polemiche nell'opinione pubblica perché fecero giocare ugualmente quella partita e poi nessuno fece fermare i festeggiamenti. La squadra di Trapattoni fece  un lungo giro di campo con la Coppa in bella vista.

In seguito, l’Uefa venne condannata per le responsabilità nella strage e il segretario generale scontò tre mesi con la condizionale. Le squadre inglesi furono squalificate per un certo numero di anni dalle Coppe.

Nel 1991, nove hooligans, furono condannati a quattro anni con la condizionale e a una multa di 60mila franchi , mentre altri tre ne scontarono cinque.

Si è trattato di una grande tragedia, probabilmente la più grave da quando si disputano le competizioni europee per club, ma è bene separare i meriti sportivi dai tristi fatti di cronaca e nonostante tutto questo dolore che poteva in qualche modo essere evitato, i Bianconeri quella notte hanno meritato di vincere.

Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

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