(ASI) Roma - "Misericordia e Missione" è il tema della prima udienza giubilare dell'Anno Santo. Il Pontefice invita a non stancarsi mai di sentire il bisogno del perdono di Dio, perché quando siamo deboli, la sua vicinanza ci rende forti. Ha poi ricordato Papa Giovanni Paolo II con l’enciclica “Dives in misericordia” in cui si afferma la vita autentica della Chiesa che si realizza quando si professa e si attua la misericordia.
"Se riceviamo una bella notizia è naturale che poi sentiamo l'esigenza di parteciparla ad altri, e dovrebbe essere la stessa cosa quando incontriamo la misericordia di Gesù, la gioia ci spinge a comunicarlo: questo non è proselitismo, questo è fare un dono”.
Dal giorno del nostro battesimo, ricorda Francesco, viene dato a tutti il nome di Cristoforo, che significa portatori di Cristo, della gioia di Cristo.
"Vivere di misericordia ci rende missionari della misericordia e questo ci stabilisce nella misericordia di Dio”.
Papa Francesco ha continuato a braccio dicendo che alcuni domandano dove abita il Papa e come è la sua casa. Così ha comunicato che vive a Santa Marta, in una casa grande, con altri 40 sacerdoti e vescovi, alcune volte ci sono ospiti per vari incontri nei dicasteri.
Ha ricordato anche che ci sono diversi uomini e donne che fanno lavori di pulizia e di cucina, proprio questi fanno parte della nostra famiglia, non sono dipendenti lontani.
Francesco ha fatto commuovere tutti affermando che ieri è mancata la signora Elvira che aiutava a Santa Marta insieme al marito. Ha poi chiesto due opere di misericordia: pregare per i defunti e consolare gli afflitti, ha chiesto di recitare insieme a lui un Ave e un eterno riposo per questa signora e la sua famiglia.
Infine il Pontefice ha salutato i membri dell'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, dell’Azienda per la mobilità di Roma e dell'Automobile Club d'Italia.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia.
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