(ASI) Roma - All'Angelus Papa Francesco ha ricordato come "nessuna condizione umana può costituire motivo di esclusione dal cuore del Padre". Dio non ha privilegi, non ha padrini, perché è vicino a tutti gli uomini e donne di tutti i tempi e luoghi, nelle varie situazioni in cui si trovano. Il Pontefice commenta ancora il
vangelo del giorno in cui Gesu si avvia alla vita pubblica e si presenta alla sua comunità nella sinagoga.
I concittadini, venuti a conoscenza della sua fama,vogliono prodigi ma Gesù' risponde, ricordando Elia ed Eliseo, che nessun profeta è bene accetto in patria.
Francesco pone l'attenzione a questo avvertimento di Gesù, che è una grande tentazione dell' uomo religioso in quanto può considerare la religione come un investimento umano cercando di contrattare il proprio interesse, la propria piccola realtà.
"Solo Lui", ricorda il Papà, "può sollevarci e tenderci la mano per farci risalire dal baratro in cui ci ha fatto cadere il nostro orgoglio".
Successivamente, Francesco ha ricordato i malati di lebbra per la Giornata mondiale.
Un monito a tutto il mondo, per aiutare queste persone colpite, che sono fra le più povere ed emarginate. "Bravi laici, brave suore, bravi preti", ha esclamato il Pontefice, "che sostengono e aiutano queste persone, ad essi assicuriamo le nostre preghiere"
Nella piazza di s.Pietro il Papa ha salutato anche i ragazzi dell'Azione Cattolica della diocesi di Roma, che hanno letto un messaggio dove evidenziavano paure e preoccupazioni per i conflitti nel mondo.
Francesco li ha incoraggiati ad essere strumenti di pace e di misericordia. Subito dopo il lancio dei palloncini, simbolo di pace, il Papa li ha invitati a non dimenticare di pregare per lui.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia
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