Il Gran Maestro della Massoneria Leo Zagami spiega il Testamento Massonico di Licio Gelli

(ASI) Leo Zagami, Gran Maestro dell’ ORDO ILLUMINATORUM UNIVERSALIS, spiega ai lettori di ASI il Testamento Massonico di Licio Gelli.

  "Il 15 Dicembre del 2105 ci ha lasciato l’ex Venerabile della potentissima loggia P2: il Conte Licio Gelli. Molti di voi avranno gioito, altri avranno letto e seguito con indiferenza, soprattutto i più giovani che non si sono sorbiti sia gli anni della sua 'Propaganda', quando faceva praticamente il bello e il cattivo tempo della stampa italiana, sia gli anni di anti-Propaganda, dopo che la Commissione parlamentare d'inchiesta Anselmi concludeva che la P2 era una vera e propria «organizzazione criminale» e la bollava addirittura come «eversiva». Essa fu sciolta infatti con un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.

 

E’ quindi normale che la fama di Gelli nel mondo ‘esterno‘ non fu delle migliori. Ma fu davvero cosi come c’è lo hanno raccontato per anni i media, le isituzioni, e i presunti esperti del settore? Oppure la Loggia Propaganda 2 nascondeva e nasconde tuttora segreti inconffessati e inconffesabili di alcuni personaggi che potrebbero ancora oggi, se rivelati, mettere in seria difficoltà l’Italia dei mille compromessi e dei famigerati «Segreti di Stato»?

Coloro che sono stati stranamente contenti, se non addirittura sollevati da questa improvisa notizia della morte di Licio Gelli, non sono stati solo il publico per cosi dire 'profano' che ha sempre preso per oro colato la versione ufficiale delle vicende collegate alla sua persona senza farsi troppo domande, ma la maggioranza dei suoi ex Fratelli. Si, quei fratelli della famigerata P2, ma anche quelli della Loggia Monte Carlo, costuita con personaggi influenti negli anni di maggior influenza della P2, con al centro il capo gruppo per la Toscana Ezio Giunchiglia, figura carismatica legato alla loggia Emulation di Tirrenia, per alcuni versi molto più controverso e intoccabile dello stesso Gelli, legato al traffico delle armi nel porto di Livorno, e perseguitato anche lui come il suo Venerabile, per la sua appartenenza alla P2, che pagherà con ben sette mesi di carcerazione preventivo e tre processi per gli stessi fatti (Milano- Bologna- Roma), per una durata complessiva di oltre quindici anni, alla fine reintregrato; o il suo Comandante Giorgio Hugo Balestrieri, definito dal Corriere della Calabria «personaggio in bilico fra 'ndrine, logge e servizi di intelligence nazionali e internazionali", arrestato in Marocco l’anno scorso dopo una lunga latitanza, ed estradato in Italia dove dopo un periodo a Rebibbia e stato trasferito agli arresti domiciliari.

Tutti residui della Guerra Fredda, tutti coinvolti in segreti di Stato che oggi più che mai andrebbero rivelati per voltare definitivamente pagina. Ezio Giunchiglia attualmente membro della Gran Loggia d’Italia di Palazzo Vitelleschi cosi come il Conte Licio Gelli, e Giorgio Hugo Balestrieri (passato poi alla Gran Loggia di New York), lavoravano in fin dei conti per l’Italia e l’apparato anti-Comunista messo su dalla NATO e dalla OSS (poi CIA) nel dopoguerra. Quindi nel caso del Conte Licio Gelli, dovremmo forse accusare i mandanti non gli esecutori della cosidetta strategia della tensione. Secondo fonti interne alla P2, la CIA pagava infatti Licio Gelli ben 10 milioni di dollari al mese, che Gelli poi usava per influire sulla «Propaganda » del sistema Italia come testimonia anche una *lettera del Dicembre 1980 inviata da Gelli all’allora Presidente Ronald Reagan in mio possesso.

I pidduisti appena menzionati come la maggioranza degli oltre 2500 membri pur avendo avuto tanto da Gelli, alla fine lo hanno abbandonato, lo hanno distanziato, e infine non lo hanno neanche salutato nel suo ultimo viaggio, quello che lo ha visto passare, come si dice in gergo massonico, "All’Oriente Eterno", prima nella chiesa della Misericordia di Arezzo, dove è stata allestita la camera ardente di Licio Gelli il 16 Dicembre 2015, e dove sono passate si e no 20 persone nell’arco dell’intera giornata, poi il 17 per il suo funerale a Pistoia, dove c’è chi dice di aver contato all’interno della Chiesa appena 162 persone.

Veramente significante in tutto questo l’assenza delle alte cariche dello Stato da lui aiutate, arrivando a essere per un periodo Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana dal 2 giugno 1966 al 29 luglio 2013 (revocata ope legis a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici), e anche della stessa Chiesa, essendo lui membro di cavalierati, come l'ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme o quello di San Silvestro Papa. Si dice infatti che Gelli fosse legato anche alla nomina dell’attuale Ispettore generale del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano Domenico Giani. In vita Gelli aveva centinaia di persone che lo visitavano giornalmente nella sua Villa Wanda, e siamo ancora qui a parlare dei suoi Fratelli Silvio Berlusconi, Tessera P2 n. 1816, leader incontrastato della scena televisiva e mediatica prima con l’avvento delle sue televisioni, e poi di quella politica che ebbe il coraggio di dire sapendo di mentire: «Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito. (...) Ho letto dopo, di questi progetti. Una montatura: la P2 è stata uno scoop che ha fatto la fortuna di Repubblica e dell'Espresso, è stata una strumentalizzazione che purtroppo ha distrutto molti protagonisti della vita politica, culturale e giornalistica del nostro Paese.»

Poi Maurizio Costanzo, Tessera 1819, che ha ovviamente gestito per decenni la televisione nostrana, senza contare i vari Gervaso, Paolo Mosca e via dicendo che pure avendo avuto tanto hanno riconosciuto ben poco al loro ex Venerabile. E adesso questi personaggi, così come la sua amata Arezzo, e l’intero teatrino mediatico da lui messo in piedi per conto degli Stati Uniti d’America in anni di lavoro per conto dei servizi di Intelligence, lo hanno praticamente ignorato lasciando deserto il suo funerale cosi come hanno in parte ignorato il suo testamento massonico.

Una **lettera testamento del settembre 2014, firmata da lui, presentata poi dal suo successore Costantin Savoiu, generale rumeno in pensione, Sovrano Gran Commendatore e Gran MaestroGran Loggia Nazionale Romena 1880 ad Arezzo, il 22 Dicembre 2015, afferma: «Erede non di beni materiali, ma di un’eredità spirituale e ideale.» Dopo l’ennesimo scandalo che toccò Gelli nel 2009 nell'ambito dell'inchiesta Hiram, con il Gran Maestro Stefano De Carolis e il sacerdote gesuita Ferruccio Romanin, il Conte decise di voltare pagina, e negli ultimi 7 anni della sua vita scoprì finalmente, grazie al suo attuale successore il Generale Costantin Savoiu, l’amore per la vera Massoneria, arrivando cosi a ripudiare delle Obbedienze Massoniche nostrane e a ottenere la Gran Maestranza onoraria nella Gran Loggia Nazionale Romena 1880 e un posto nel Supremo Consiglio dei 33 del Rito Scozzese Antico e Accettato in Romania.

Il piano del Generale presentato ad Arezzo è chiaro, unire la Massoneria Cristiana contro l’espansione fuori controllo dell’Islam e la deriva «umanista» e «liberale» di una certa Massoneria che fa capo al Gran Oriente di Francia definito «ateo e libertino». Gelli ha forse capito alcuni suoi errori di giudizio in ritardo, ma il fatto di averli capiti e di morire chiedendo al Generale Savoiu di circondarsi «delle persone, fratelli e sorelle, che condividono la nostra lotta », che includono il sottoscritto, fanno ben sperare per un futuro in cui certi errori del passato poi pagati sulla nostra pelle, quella di comuni cittadini italiani non si ripetano mai più. La storia e tutti noi potremmo giudicare Licio Gelli solo quando i già citati «segreti di Stato» della prima Republica verranno rivelati all’Italia intera,  promessa fzatta e non ancora mantenuta dall’attuale premier".

Leo Zagami - Gran Maestro dell’ ORDO ILLUMINATORUM UNIVERSALIS

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*ASI precisa: la pubblicazione di un articolo non ne significa necessariamente la condivisione dei contenuti. Essi - è bene ribadirlo -  rappresentano pareri, interprestazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Per quanto riguarda questo articolo, la responsabilità è di Leo Zagami.  Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.

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*lettera del Dicembre 1980 inviata da Gelli all’allora Presidente Ronald Reagan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

**lettera testamento del settembre 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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