(ASI) Papa Francesco, per la prima volta nel suolo africano e nel suo 11º viaggio apostolico, ha inaugurato nella Repubblica Centroafricana il Giubileo della misericordia.
Il Santo padre ha aperto la porta santa e poi è entrato per primo nella cattedrale di Bangui per celebrare la messa.
"Bangui diviene la capitale spirituale del mondo, tutti noi chiediamo pace, misericordia, perdono, amore", queste le parole del Papa nel primo giorno dell'anno Santo.
Francesco ha ribadito più volte, durante l'omelia, che il Signore è più forte di tutto e anche quando le forze del male si scatenano, Dio avrà l'ultima parola e questa parola sarà l'amore. L'amore per i nemici ci premunisce contro la tentazione della vendetta, contro le rappresaglie senza fine.
L'amore, ha ribadito, mai ci farà sconfitti: fuggire e andarsene lontano non è una soluzione.
Ha invitato i giovani ad avere coraggio a fidarsi di Dio, a pregare, a resistere, a perseverare.
Il segno della pace è stato scambiato con l'imam di Bangui e il rappresentante locale degli evangelici.
Il Pontefice ha ricordato con affetto tutti sacerdoti consacrati, gli operatori pastorali di questo paese, ha salutato anche i malati, le persone anziane e feriti dalla vita, i disperati e chi aspetta solo un'elemosina: l'elemosina del pane e della giustizia.
"Nella prima domenica di avvento che stiamo celebrando, forte la convinzione è del potente amore di Dio: questa convinzione dà al credente serenità, coraggio e forza di perseverare nel bene di fronte alle peggiori avversità..... Deponete le armi, armatevi della giustizia, deponete le armi della morte, armatevi di amore e misericordia".
Il Presidente del Centrafrica ha accolto con gioia la forza delle parole del Papa, la sua lezione di coraggio e la determinazione. Basta alle lotte tra seleke e antibalaka che hanno portato sull'orlo del genocidio. A causa della guerra civile sono infatti oltre 440.000 gli sfollati all'interno del paese. Il Papa ha già incontrato gli sfollati di Bangui, si è commosso vedendo tanta gioia malgrado il numero elevato di problemi. L'immagine di questo paese, privato di tutto, ha sbalordito tutti gli accompagnatori del Pontefice, hanno potuto vedere che anche se elemosinanti dei beni materiali non c'è proprio povertà di fede.
Toccante omelia quella di Papa Francesco nella cattedrale tutta a braccio,niente di preconfezionato.L'omelia è stata tradotta simultaneamente in sango e interrotta da numerosi applausi. Papa Bergoglio è riuscito ad attirare l'attenzione in tutta l'Africa ha posto la Repubblica centrafricana al centro dello sguardo mondiale.
Dopo la celebrazione Papa Francesco ha scelto di utilizzare la papamobile scoperta e di non indossare il giubbotto antiproiettile. Nel paese è presente una missione Onu che ha avuto un recente rinforzo di 300 caschi blu, il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, si è recato di persona a Bangui proprio per verificare la sicurezza.
I tre paesi toccati dal Papa hanno contesti molto diversi: il Kenya con il dialogo islamico-cristiano è terra di stragi, l'Uganda dove la Chiesa locale deve consolidare la propria esistenza, il Centrafrica è stato teatro di una terribile guerra civile. I rischi maggiori secondo le fonti dell'intelligence sarebbero concentrati proprio nella giornata della cerimonia dell'apertura del giubileo ma, come ha sempre sostenuto il Papa, tutto è andato per il meglio.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia