(ASI) La Scozia ha deciso. Con il 55% il “No” ha vinto. Ha vinto l’unità dello Stato sull’autonomia regionale. Ha vinto la politica dall’alto, non la politica dal basso. Rimane comunque un dato di fatto: questo referendum è stato un grande evento democratico.
Agli scozzesi è stata data la possibilità di scegliere, è stata data la possibilità di avere un futuro alternativo, non migliore o peggiore, ma alternativo. Per tutta la notte sono state diffuse le foto che ripercorrevano le tappe dell’indipendenza fino al momento decisivo: l’euforia dei sostenitori del “No” dopo i risultati, la disperazione di chi ha visto le proprie speranze infrangersi contro la realtà.
La partita per la Scozia è chiusa. Tuttavia in Europa esistono molte altre realtà che chiedono il loro referendum. Dai baschi fino alla Corsica, dal Veneto agli irlandesi del nord, sono in molti che sperano in che gli venga data la possibilità di scegliere. Questi territori avranno la loro possibilità o sono destinati a rimanere inascoltati?
Cameron dovrà onorare le sue promesse per una maggiore autonomia della Scozia, senza arrivare mai all’indipendenza. Gli scozzesi continueranno ad inseguire il loro sogno di indipendenza? O nelle loro anime morirà la voglia di lottare?
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia