(ASI) - Abruzzo - Uno dei temi più importanti degli ultimi trent'anni che viene affrontato dalla classe politica e dirigenziale abruzzese è la riorganizzazione amministrativa, urbanistica e funzionale della conurbazione Chieti - Pescara, due capoluoghi di Provincia abruzzesi con caratteristiche estremamente diverse che si trovano a meno di venti chilometri di distanza.
Sull'argomento, l'opinione pubblica abruzzese si è sempre divisa fra coloro che vengono definiti "campanilisti" che vorrebbero il sopravvento di una delle due città sull'altra, oppure l'indipendenza assoluta delle due città l'una dall'altra e coloro che vengono chiamati i "metropolisti" che vogliono invece la creazione di una area metropitana tramite l'accordo di Comuni limitrofi che restano indipendenti, ma mettono in comune servizi e strategie di sviluppo urbanistico.
In questi ultimi mesi l'argomento è tornato di grande attualità e sta impazzendo sui social network e nell'opinione pubblica abruzzese, a seguito del referendum regionale sulla "Grande" Pescara, promosso dall'Avv. Carlo Costantini, già Consigliere Regionale e Sindaco di San Giovanni Teatino, che ha portato circa 70 mila elettori ad esprimersi a favore dell'unione fra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, tre realtà urbane, sopratutto le prime due, che sono molto omogenee. Ora a seguito della vittoria del "si", il nuovo Consiglio Regionale dovrà esprimersi a breve a favore o contro questa unione di Comuni.
Sul progetto non sono mancate le approvazioni e le critiche: ci sono coloro che compongono il comitato del "si" che sperano fortemente che si crei la nuova realtà urbana, nata dalla fusione dei tre Comuni, denominata "Nuova Pescara" e color che sono fortemente contrari alla nascita della grande città adriatica tramite la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, chi per ragioni meramente economiche e di gestione dei servizi come quelli del comitato del "no", presieduto dal Pescarese Gianluca Monaco, chi per ragioni di tutela degli interessi della propria città come i Teatini più intransigenti che vogliono fortemente portare avanti uno sviluppo di Chieti completamente autonomo da Pescara, come ad esempio i rappresentanti della "Magnifica Comunità Teatina" presieduta da Marino Valentini. In mezzo ci sono i "metropolitanisti" convinti come il Teatino Manlio Madrigale, portavoce del "Comitato di Integrazione socio, economico e culturale della Val Pescara", favorevoli alla creazione di una area metropolitana della Val Pescara, disegnata sull'asse Chieti - Pescara con pari dignità delle due città, una connurbazione urbana costruita non tramite la creazione di un'unica grande città egemone, ma tramite l'accordo dei Sindaci dei vari Comuni per la messa in comune di risorse e servizi. Noi siamo andati a sentire tutte le "campane", facendo quattro interviste, per conoscere le ragioni di tutti. Seguiranno 4 interviste con: Carlo Costantini (Grande Pescara Sì), Manlio Madrigale ("Metropolitanisti" Val Pescara), Gianluca Monaco (Grande Pescara No), Marino Valentini ("Campanilisti" Teatini),
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia