Irina Osipova: la prima e la terza Roma si incontrano

(ASI) Irina Osipova è una giovane ragazza moscovita, recentemente balzata alle cronache per aver organizzato una manifestazione in Piazza San Giovanni finalizzata a promuovere la pace tra Russia e Ucraina e la difesa dei russofoni ucraini, minacciati dalle forze ultranazionaliste salite al governo di Kiev in seguito al golpe del marzo scorso.

Laureata in Scienze Politiche e Diplomatiche all'Università LUSPIO di Roma, attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Change Management presso la Russian Presidential Academy, dove ha vinto una borsa di studio. Nonostante la giovanissima età, Irina ha sempre avuto le idee chiarissime. Messa da parte la passione adolescenziale per la musica, ha ben presto incanalato il suo interesse e le sue energie nel campo delle relazioni internazionali, non solo attraverso lo studio ma anche sul piano socio-culturale, dando vita al movimento giovanile italo-russo RIM, artefice dell'evento di Roma.

 

Benvenuta, Irina. Lo scorso 13 aprile l'associazione giovanile italo-russa RIM ha organizzato una manifestazione a Roma in Piazza San Giovanni, “a sostegno della Federazione Russa, della pace e dell'amicizia tra i popoli”. Com'è andata?

 È andata molto bene considerando il fatto che era la prima manifestazione a sostegno della Russia mai organizzata in Italia, da quanto so. Il successo della manifestazione posso dedurlo da vari aspetti. Anzitutto, non abbiamo avuto problemi nell’ottenere i permessi della questura per organizzare l’iniziativa. Abbiamo certo avuto un colloquio abbastanza serio con gli agenti di polizia, che volevano capire bene lo scopo della manifestazione. Poi, abbiamo avuto moltissime condivisioni della nostra iniziativa su internet, perché moltissimi, anche non potendo venire, hanno voluto contribuire alla diffusione della notizia. E tra queste vi sono state sia persone, sia pagine facebook che si schierano sulle nostre posizioni. C’era chi ha condiviso l’iniziativa per denigrarla, ma ringraziamo lo stesso questa gente per aver diffuso la notizia. Inoltre, alla manifestazione sono intervenuti sia russi, sia italiani e sia ucraini. Per di più, la manifestazione è stata pacifica, eccetto un caso di intromissione di alcune signore ucraine abbastanza aggressive che si erano allontanate per mancanza di argomenti e per l’avvicinamento delle forze di polizia. Molte persone che neanche conoscevamo sono volute intervenire per sostenere l’iniziativa. Infine, siamo riusciti ad attirare l’attenzione di molti ambienti che simpatizzano con la Russia. Anche se eravamo circa un centinaio, la notizia della manifestazione ha avuto una grande eco.

 

Si è parlato molto della situazione sorta in Ucraina negli ultimi quattro mesi. Dopo il referendum che ha sancito il passaggio della Crimea alla Russia, nelle città di Donetsk, di Karkhov e di Lugansk i consigli operai e diversi deputati locali hanno dichiarato l'indipendenza da Kiev e imbracciato le armi per scongiurare il pericolo che la russofobia e il banderismo dilaghino in tutto il Paese. Qual'è il punto di vista su questa vicenda dei giovani russi che, come te, studiano e lavorano in Italia?

Molti miei amici hanno parenti, colleghi, amici ed ex-compagni di scuola o università in Ucraina e allora si sentono molto vicini a ciò che sta accadendo perché hanno la possibilità di ricevere le notizie di prima fonte. Sono molto preoccupati, ogni giorno riempiono le bacheche dei loro profili nei social network con notizie che giungono direttamente dal “fronte” perché hanno bisogno di condividerle, visto che l’informazione dei media occidentali è molto faziosa e nasconde parecchie verità.

 L'acronimo RIM oltre ad indicare la sigla dell'associazione che dirigi, significa anche “Roma” in lingua russa. Quanto è sentito oggi in Russia l'antico mito storico, geopolitico e “teleologico” di Mosca come “Terza Roma”, erede culturale dei Cesari e dei Bizantini? E in che modo può favorire il dialogo tra i nostri due Paesi?

L’acronimo RIM significa infatti Roma, ma sono le prime lettere delle parole Rossijsko-Italijanskaja Molodiozh (Giovani Italo-Russi). Quindi siamo stati fortunati a trovare un nome che riesce ad avere un significato particolare. Come movimento, infatti, siamo nati a Roma e siamo dei giovani russi, ma anche italiani che riescono a comprendere entrambe le culture: rimanere russi nel rispetto della cultura italiana oppure essere italiani interessati a conoscere meglio la cultura russa.

Per quanto riguarda la “Terza Roma”, sono molti in Russia a conoscere questa definizione, ma sono in pochi a capirne il significato. Tuttavia il significato di questa espressione è molto bello, perché si ritiene che una volta caduto l’Impero Bizantino, a subentrare nella salvaguardia dei valori cristiani fosse stata la capitale della Russia, Mosca. La storia che unisce la Russia e l’Italia è piena di diverse curiosità. Pochi sanno che la stessa parola “Zar” deriva da “Cesare”. Nonostante l’esistenza di incomprensioni tra il Vaticano e la Chiesa Ortodossa sono comunque le due Chiese cristiane ritenute essere i due polmoni d’Europa. Per quanto riguarda noi, come movimento siamo nati per riunire i giovani russofoni di Roma, essendo nel 2011 la comunità russa inesistente nella capitale.

Dopo aver formato il primo nucleo, ci siamo avviati verso una prospettiva nuova, ovvero abbiamo aperto le nostre porte agli italiani interessati a conoscerci meglio. Quindi oggi organizziamo eventi anche in lingua italiana, in modo da abbattere la barriera linguistica che esiste tra noi e gli italiani che non parlano russo. Allo stesso tempo riteniamo importante la conservazione della propria lingua, quindi durante alcune iniziative non possiamo che parlare russo ed incentivare gli italiani a praticarlo insieme a noi. Poi se gli italiani non riescono a capirci siamo sempre disponibili a parlare italiano con loro. Di recente abbiamo cominciato a collaborare con l’Accademia presso il Presidente di Mosca e abbiamo la possibilità di offrire ai membri del nostro movimento l'opportunità di frequentare corsi magistrali usufruendo delle borse di studio. Nel 2014, grazie a noi, tre cittadini italiani voleranno a Mosca proprio per motivi di studio attraverso una borsa di studio completa.

 

Dopo il lungo braccio di ferro vinto sulla crisi siriana e la difesa della Crimea in una sorta di guerra-lampo “non guerreggiata”, l'opinione globale è grossomodo concorde nell'affermare che la Russia si è ormai ripresa il prestigio perduto dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Come valuti l'operato fin'ora svolto dal presidente Vladimir Putin durante i primi due anni di questo suo terzo mandato?

I numeri che vediamo dai sondaggi parlano da sé. La popolarità di Putin in Russia è salita “alle stelle”. Io stessa sono tornata a Mosca perché, nonostante i molti legami con l’Italia, sopratutto la gestione di RIM, ho voluto provare a vivere nella mia amata Mosca anche per farmi un'idea dell’operato stesso di Putin. Vedo che molte cose sono migliorate, ma c’è ancora molta strada da fare e sono pronta a mettere anche il mio impegno per far funzionare certi aspetti che, a mio avviso, da un punto di vista forse un po' occidentalizzato, vanno sistemate. Analizzando l’operato di Putin, bisogna guardare prima di tutto alla tendenza: la progressione migliorativa c’è ed è netta. Dico così perché ricordo com’era la Russia negli anni Novanta, anche se ero piccola. I miei genitori hanno vissuto la perestrojka e so bene quante difficoltà hanno avuto. Quindi ho delle informazioni da mettere a confronto. Oggi in Russia si vive decisamente meglio rispetto a dieci o venti anni fa.

Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia

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