Intervista al Dott. Vannio Brozzi, EX Amministratore Delegato FCU
Qual è la situazione attuale della rete ferroviaria in Umbria?
La situazione attuale della rete ferroviaria in Umbria dal punto di vista infrastrutturale è ormai ferma agli investimenti degli ultimi 50 anni si è fatta solo l’ordinaria manutenzione sulla rete ferroviaria italiana, per quanto riguarda le ferrovie concesse c’è una grande situazione di disagio soprattutto per la parte della Ferrovia Centrale Umbra chiusa al traffico per problemi di manutenzione straordinaria che negli ultimi 5 anni sono stati rinviati, questo è il dato di fatto. Dal punto di vista dei tempi di percorrenza e di fruibilità del servizio, l’Umbria sta scontando la mancanza di inserimento di nuovi mezzi di trasporto che collegano la ferrovia ordinaria come la Terni – Foligno- Terontola-Orte con il servizio adeguato ai treni “freccia” che sono treni che possono viaggiare sulla linea direttissima a velocità superiore ai 250 km/h dove a questo tipo di sevizio l’Umbria non ha accesso, e quindi mentre abbiamo tempi di percorrenza per esempio su Milano – Torino di 30 minuti, Bologna-Milano 26 minuti, Roma-Napoli 57 minuti, Salerno-Milano 3 ore 15 minuti e via discorrendo mentre noi per andare a Milano impieghiamo 6-7 ore. Il tutto perché non si vuole inserire un servizio “freccia” che viene detto servizio a mercato, facciamo un esperimento come ultimamente ha fatto la Regione Basilicata, da cui dai treni si ricava una cifra X quello che non viene dai biglietti se ne fa carico la collettività in qualche modo. Anche sul punto di vista del turismo, nessuno viene in Umbria se ci sono tempi di percorrenza di 6 ore. Per cui abbiamo urgentemente bisogno di attivare un servizio “freccia” per l’Umbria, che poi questo servizio si attivi in via sperimentale a la prima trance con l’arretramento del freccia rossa che fa Arezzo- Milano e viene spostato a Perugia-Milano, e poi successivamente altre soluzioni va bene ma è ormai irrinviabile formare un tavolo tra regione, categorie sociali e Trenitalia per affrontare e risolvere questo problema.
Lei in parte già ne ha parlato, la seconda domanda è relativa alla stazione Medio- Etruria, come vede questa situazione? E’ il caso che la Regione Umbria investa su una nuova stazione oppure è il caso di riqualificare quelle già esistenti?
E’ il caso che investa sul servizio “frecce” per l’Umbria, per andare alla direttissima, Perugia dista appena 60 km, pensi che sulla direttissima ci sono frecce pari per il resto è tutta linea ordinaria. Il problema è al contrario perché una volta fatto il servizio “freccia” e che cambi il mezzo di trasporto, la stazione Medio-Etruria è insignificante anche perché come ho sentito al convegno è la Toscana ad essere tiepida a questa risoluzione anche perché mi chiedo l’Umbria perché abbia un senso la stazione Medio-Etruria deve farla a Rigutino ovvero dove le due ferrovie distano 120 metri/180 metri sennò non ha senso.; ma Rigutino è a 8/9 km da Arezzo, ha senso fare un’altra stazione con costi esorbitanti a 8 km da una già esistente, ma Arezzo è d’accordo con questa soluzione? e la stessa Siena? È una proposta secondo me campata in aria che non risolve i problemi dell’Umbria, il problemi dell’Umbria sono aprire servizi ai freccia utilizzando la linea esistente e agganciandoci l’altra velocità a sud ad Orte e a Nord ad Arezzo.
Lei conosce bene la rete ferroviaria in Umbria, qual era la situazione della FCU prima dell’acquisizione in Trenitalia
L’acquisizione di Trenitalia è in corso, la situazione FCU era una situazione di una ferrovia concessa che rispetto ai canoni moderni di sicurezza non ce ne aveva nessuno, i lavori sono iniziati, molto era stato fatto ma quel molto che ha impegnato tante risorse logicamente portava la Regione Umbria a non avere le risorse necessarie per fare il salto di qualità, la cosa che posso dire che l’accordo con RFI arriva troppo tardi, si poteva fare benissimo 10 anni fa, questo è il punto, 10 anni che in tempi moderni sono un periodo di tempo eccezionale.
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia