(ASI) Quando c’è di mezzo l’amore di una bambina conta la razza? La razza è importante, ma non è il fattore fondamentale. Questo è quello che emerge nel film di Mike Blinder prodotto e interpretato da Kevin Costner che racconta la vicenda di due famiglie legate da una bambina bi-razziale.
Il padre, un drogato sbandato, ma appartenente a una bella famiglia nera, la madre, una dolce donna di una famiglia ricca di Beverly Hills. La madre muore di parto e fin dal suo primo giorno i nonni bianchi si occupano della bambina, finché muore la nonna la famiglia nera la rivendica, quando ricompare il padre in via di ripresa. Una vicenda che si focalizza in primis sul nonno, Kevin Costner, ispirata a una storia vera (con la sola variante della mancata morte della nonna) che ha coinvolto lo stesso Blinder. Un vecchio ubriacone dall’altro (caduto dopo le morti della figlia e della moglie) e di un nero drogato di strada, a cui si legano le pretese razziali dei bianchi e dei neri. Un caso che va in tribunale, che vuole essere strumentalizzato, che in realtà vede solo due parti, un nonno e un padre, legati da un antico odio carico di sofferenza. Costner ha voluto realizzare questa storia, reale e coinvolgente che fa pensare, con leggerezza, ma non perdendo mai la profondità della vicenda. Due mondi, diversi, ma che alla fine sono molto simili con le loro imperfezioni, ma anche con i loro sentimenti e la loro umanità. Bianchi o neri? Quando c’è un bambina di mezzo, possono anche dare un profondo legame di democrazia.
Voto: 8.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia