(ASI) Qual è uno dei luoghi più belli che abbia mai visto Kevin Costner? L’Umbria e in particolare Orvieto, quando in occasione di della festa dell’Indipendenza americana, Kevin cantò davanti al duomo. Ha ricordato ciò all’inizio della sua presentazione del film “Black and white”.
Un film fortemente voluto da Costner perché affronta in maniera vera il problema del razzismo. Ha confessato di essersi innamorato della sceneggiatura in particolare nella scena madre, in cui il protagonista smonta, in un processo per la custodia di sua nipote gli avvocati del padre che lo accusavano di essere razzista. La razza è importante, ma non è fondamentale e come “ i bianchi notano subito il colore della pelle così i neri, la stessa cosa che avviene guardando una bella donna, che un uomo nota subito il suo seno. Il discorso della razza è importante, ma non è il primo aspetto, ma il secondo, il terzo o il quarto”. Una storia che ha fatto emozionare il divo, proprio perché reale e che lo ha portato alla decisione di finanziarlo insieme alla moglie. C’è molto nel personaggio, dell’uomo Costner, non è un caso che una parte delle riprese siano avvenute nel suo quartiere originario, Compton, e che ci sia qua e là un po’ della sua esperienza di padre di sette figli. Abbiamo chiesto cosa se ci sia un personaggio a cui si sia affezionato, ma dice di guardare avanti, di sentirsi felice e soddisfatto di aver interpretato tanti personaggi straordinari quali cowboy, giocatore di baseball, condottieri, ma il suo personaggio preferito è quello che fa tutti i giorni come padre. Per questo ama particolarmente questo ultimo personaggio, perché reale, umano e che vive il suo tempo e certe sue dinamiche, e proprio per questo scommette nel successo della sua opera anche a livello di box office. Quello che ha colpito il pubblico romano, che nonostante ormai sessantenne, Kevin è genuino, pieno di entusiasmo e mantiene ancora intatto il fascino della sua personalità. Un premio Oscar dal cuore d’oro.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia