×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
(ASI) Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, durante un’informativa in Senato sugli incidenti di mercoledì scorso scoppiati nelle manifestazioni contro l’austerity, ha detto che l’arresto differito è uno degli strumenti che il governo vuole emettere contro la violenza nelle piazze. Il ministro ha affermato che c’è una grande preoccupazione sulle possibili emergenze di ordine pubblico. «Ci stiamo preparando a momenti difficili, anche perché la situazione economica è difficile» ha dichiarato la Cancellieri. Agenzia Stampa Italia ha intervistato Marco Cedolin, blogger e scrittore che più volte si è occupato della questione.


E’ allarmante quanto «confessa» la Cancellieri. Lei cosa ne pensa?

A preoccuparmi non è tanto l'intenzione di applicare l'arresto differito anche a chi manifesta in piazza contro il regime. In realtà questo è già stato fatto da tempo, l'intero processo farsa imbastito contro i NO TAV della Val di Susa è partito attraverso decine di «arresti differiti», basati oltretutto su documentazioni filmate spesso pretestuose e largamente opinabili. Mi preoccupa piuttosto il fatto che un ministro dell'interno renda pubblica, senza alcun pudore, la sua intenzione di prepararsi a reprimere un'emergenza di ordine pubblico, determinata dalla terribile situazione economica creata nel paese dal governo di cui fa parte. Una constatazione del fatto che nei prossimi mesi in Italia la situazione non potrà che peggiorare ed il bastone sarà l'unica risposta che il regime è intenzionato a dare ai cittadini.

Il ministro ha anche aggiunto che sono in corso delle valutazioni per vedere se è possibile emettere il Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) alle persone che provocano scontri durante le proteste. Personalmente credo che lo stadio sia servito come «palestra» in prospettiva di questi scenari. E’ possibile?

Senza dubbio lo stadio ha costituito una palestra estremamente utile nell'ambito della sperimentazione delle tecniche di repressione più efficaci, sia dal lato operativo che da quello normativo. I «grandi successi» attribuiti dalla Cancellieri all'arresto differito e al Daspo non sono però frutto di un'analisi aderente alla realtà. L'intero mondo del calcio è radicalmente cambiato, allo stadio vanno sempre meno persone ed ai tifosi sono spesso interdette le trasferte. Mi sembra naturale che mancando i «contendenti» si sia ridotto il numero degli incidenti.
Tornando al Daspo in realtà questa norma viene anch'essa già applicata da oltre un anno nei confronti dei cittadini che manifestano per i propri diritti, sotto forma del foglio di via (riesumato per l'occasione) che interdice l'accesso a porzioni del territorio. In Val di Susa (e non solo) da quando è stato installato il cantiere del TAV decine di persone sono incorse in questo provvedimento.

Nelle ultime proteste di piazza, molto spesso, le forze dell’ordine hanno usato il pugno duro contro i manifestanti. Le immagini che sono apparse su internet e anche su alcuni giornali, non lasciano spazio ad interpretazioni. C’è la concreta intenzione di non voler far scendere il popolo nelle strade?

Nel corso delle ultime proteste sicuramente le forze dell'ordine hanno usato il pugno duro, non lesinando in alcuni casi anche nel pestaggio collettivo di ragazzini a terra, nelle manganellate in faccia agli operai e via discorrendo. Non si tratta sicuramente della prima volta e la storia recente del nostro paese, dal G8 di Genova alla Val di Susa, ci racconta vicende anche peggiori. Senza dubbio  un atteggiamento di questo genere, frutto di ordini superiori e non certo d'intraprendenza individuale, è finalizzato a creare un clima di paura che tenga il popolo lontano dalla strada e suoni come monito per chiunque sconvolto dalla situazione economica in cui è stato gettato abbia l'intenzione di protestare fattivamente.

In un suo recente articolo dice che le ultime proteste sono state un «sussulto di dignità». Perché?

Perchè l'italiano è abituato a scendere in piazza solamente quando c'è qualcuno che lo prende per mano e lo accompagna. Dal momento che oggi nel paese tutti coloro che generalmente svolgevano la funzione di accompagnatore, prevalentemente la sinistra radicale ed i sindacati, sono stati cooptati dal «salvifico» progetto del golpe di Mario Monti, in piazza per quasi un anno non è sceso più nessuno. Con l'eccezione di singole categorie di lavoratori (penso ai pescatori o agli operai dell'Alcoa ad esempio) che sono stati repressi con estrema durezza. Nel corso delle ultime proteste, sia pur nel solco di quella che era una manifestazione a livello europeo, ho avuto la sensazione che molti cittadini di svariata estrazione sociale e sensibilità politica abbiano scelto di scendere in strada autonomamente, affrancandosi dalla necessità di una mano che li accompagnasse.

Lei crede sia possibile che il popolo, concretamente, lasci le bandiere di partito e scenda unito nelle strade come è successo in Grecia e in Spagna?

Confesso di non essere molto ottimista in questo senso. In Grecia ed in Spagna il popolo è sceso spesso in strada massicciamente, per contestare le riforme che lo privavano delle risorse economiche necessarie per sopravvivere. Non so quanto queste proteste siano state politicamente trasversali e devo constatare che non hanno minimamente inciso sulle decisioni dei governi che hanno proseguito imperterriti per la propria strada, però l'immagine sicuramente stride con quella dell'Italia dove il popolo è rimasto buonino davanti alla TV, senza disturbare il manovratore. A mio avviso il popolo italiano non è comunque assolutamente maturo per protestare in piazza unitariamente nella difesa dei propri diritti. La divisione politica fra destra e sinistra, continuamente alimentata dai coltivatori di odio, rimane ancora oggi troppo forte, perché si possa supporre che i cittadini abbandonino le bandiere di partito e si uniscano nella difesa del loro comune interesse. Anche quando le generazioni più giovani hanno fatto qualche tentativo in questo senso, penso al «nè rossi nè neri ma liberi pensieri» ai tempi dell'onda e di piazza Navona, i dispensatori dell'odio si sono prodigati affinché l'iniziativa abortisse in un battito di ciglia. Allo stato attuale delle cose il «dividi et impera» è l'unica parola d'ordine che gli italiani conoscano, per la gioia del regime dei banchieri e dei questurini come la Cancellieri che al di là dei facili allarmismi sanno bene di poter dormire sonni tranquilli.

Fabio Polese per Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Ultimi articoli

La funzione fondamentale delle film commission raccontata attraverso il libro di Daniele Corvi e Fabio Melelli al Laceno d’Oro.

 (ASI) Al cinema Eliseo di Avellino è stato presentato il libro “Le Fondazioni Film Commission. Tra ruolo istituzionale e cineturismo” di Daniele Corvi e Fabio Melelli in un evento collaterale ...

Lavoro: Coldiretti, bene proroga occasionale, ora stabilizzarlo in finanziaria. Misura sociale utilizzata da studenti e pensionati che completa il mercato del lavoro nei campi

(ASI) La proroga del lavoro occasionale in agricoltura contenuta nel ddl Semplificazioni è importante rispetto a uno strumento che ha dimostrato di rappresentare una misura utile, anche a livello sociale, senza ...

UGL entra per la prima volta nella RSU della STS Società Tipografica Siciliana S.p.A.

(ASI) Per la prima volta l'UGL conquista la rappresentanza sindacale all'interno della STS Società Tipografica Siciliana S.p.A., nella Zona Industriale di Catania. Alle elezioni per il rinnovo delle ...

Ue: Giglio Vigna (Lega), non imporre ideologia. Italia per neutralità tecnologica 

(ASI) Roma, 5 dic. - "L'Italia è per la neutralità tecnologica. L'Italia è contro l'ideologia dell'elettrico al 100%. Per questo diciamo sì a tutte le tecnologie: elettrico, biogas, biocarburanti, idrogeno, e-diesel, diesel di ultima ...

Rosellina Madeo (Pd): «Superare le divisioni interne per tornare alla maggioranza»

(ASI) Cosenza – «Il grande progetto del Partito Democratico ha bisogno di tutti noi, nessuno escluso. Occorre superare le divisioni interne e mettere da parte i personalismi – così la consigliera regionale ...

Casanova 300" presentato a Roma presso Villa Altieri

(ASI) Roma - Nel pomeriggio del 3 dicembre 2025 si è tenuta, nell'ambito del progetto "Casanova 300" a trecento anni dalla nascita di Giacomo Casanova, presso Villa Altieri "Palazzo della Cultura e della Memoria ...

Prisco: "Santa Barbara ci ricorda il valore di chi ogni giorno protegge il Paese con coraggio e dedizione"

(ASI) «Quella di oggi non è solo una ricorrenza, ma un momento di profonda gratitudine verso le donne e gli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che con professionalità, ...

Marino, partecipazione a convegno su referendum. Ambrogiani soddisfatto

(ASI) “È stato un importante momento di partecipazione e confronto il convegno organizzato nei giorni scorsi dal comitato civico “Si può fare”, dal titolo “Prepariamoci al referendum – Il piacere e il ...

Marco Squarta(FDI-ECR) sull’immigrazione l’Europa finalmente cambia rotta.

(ASi) "Abbiamo portato a casa una vittoria vera in Europa sull’immigrazione. Una vittoria che cambia davvero le cose. In Parlamento Europeo, grazie al lavoro di Fratelli d’Italia ...

Solidarietà: anche quest’anno Safari Club International Italian Chapter dona 500 porzioni carne di selvaggina in memoria di don Pietro Sigurani

(ASI) Angelo Reali, che ha ereditato la missione di Don Pietro Sigurani, e Geronimo Cardia, rappresentante regionale, hanno accolto nella sede dell’associazione “Non ho né argento né oro” la ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113