" Dall’analisi del Sindaco di Perugia Boccali, ciascuno sta facendo la sua parte, le Istituzioni si sono attivate, le Forze dell’Ordine sono in stato di allerta, l’anamnesi del male ha reso possibile individuare la cura. Purtroppo, però, il male di cui soffre Perugia continua ad espandersi, creando troppo spesso l’esplosione di bubboni che portano il nostro territorio periodicamente sulla cronaca nera nazionale.
Quanto assistiamo da anni, morti per overdose, spaccio incontrollato, aggressioni in pieno giorno, purtroppo, ci dimostrano che i provvedimenti adottati fin ora non sono stati all’altezza della situazione. L’insicurezza della nostra città, che da troppo tempo si distingue solo per i suoi primati negativi, ha creato uno stato di malessere diffuso nella cittadinanza che non vuole essere costretta ad accettare passivamente gli eventi, ma purtroppo deve organizzarsi per convivere in questo clima di disagio sociale e magari rassegnandosi a vedere che qualsiasi fatto grave di cronaca, crea attenzione nell’immediato, ma con altrettanta facilità viene poi dimenticato. Noi richiediamo uno scatto in avanti delle Istituzioni.
C’è bisogno di azioni energiche e desideriamo che se ne prenda atto e si inizi con determinazione a presidiare le discoteche di notte e a fare test alcool e droga nelle scuole di giorno; si controllino le Università e si passino al setaccio i sottofondi del centro storico destinati a residenze, si dia inizio ad una stagione seria di controllo che renda evidente la presenza dello Stato e delle Istituzioni per riportare legalità e sicurezza.
Perugia deve tornare ad essere una città che attrae, studenti e turisti, dove la natura e le bellezze del suo paesaggio non stridano con il clima di tensione che talvolta si respira.
Noi desideriamo che tutte le parti coinvolte si assumano la responsabilità di ciò che periodicamente accade, ne prendano atto e si adoperino per impedire di vedere nuovamente giovani vite spezzate per la superficialità morale di chi ha per troppo tempo sottovalutato il problema.
Solo allora, ci si potrà sedere di nuovo al tavolo e parlare di analisi e prevenzione, perché fino ad allora, se si continuerà con le chiacchiere, i ragazzi continueranno a morire, la cittadinanza soffrirà l’abbandono e Perugia continuerà nel suo inesorabile declino.