(ASI) Lettere in Redazione. Milano - L’Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante interviene sulla riduzione dei fondi alle scuole paritarie. Non c’è principio più conclamato a parole e disatteso nei fatti del principio di sussidiarietà. Questa virtuosa collaborazione fra Stato e privati in vista del pubblico bene è in Italia simile alle manzoniane “ … scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale, con su certe parole arabe, e dentro non c'è nulla; ma servono a mantenere il credito alla bottega.”
L’ultima prova di questo la offre la recentissima decisione del governo Monti di ridurre i fondi stanziati per le scuole paritarie, come si evince dalle sue Disposizioni Urgenti per la revisione della spesa pubblica. Decisione che ha almeno due conseguenze negative. La prima è quella di mettere in difficoltà istituti che saranno così costretti a ritoccare le rette perdendo iscritti, o addirittura a chiudere. In tal modo si restringerà ulteriormente un sacrosanto diritto, che è quello dei genitori di educare ed istruire i figli secondo le proprie convinzioni, in un contesto di autentica libertà. La seconda conseguenza è di natura economica, e contraddice proprio quella necessità di ridurre la spesa pubblica che asseritamente dovrebbe ispirare il provvedimento. Infatti la scuola paritaria, assorbendo con le sue strutture e il suo personale parte dell’utenza scolastica nazionale, solleva lo Stato da un onere finanziario cospicuo, tanto che il suo incremento e non la sua contrazione provocherebbe significativo giovamento ai conti pubblici. Il premier Monti e i suoi ministri questo lo sanno assai bene, e quindi il provvedimento si scopre in tutto il suo profilo ideologico di natura statalistica e laicistica, e parimenti si rivela nient’altro che un ingrediente della variegata alchimia montiana intesa a gestire le diverse anime della contraddittoria maggioranza che lo sostiene. Degno corollario della cura dimagrante imposta alle scuole paritarie è il salasso a istituzioni quali il CNR, L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la cui utilità e qualità è stata recentemente confermata dagli onori delle cronache. Evidentemente il governo dei Professori ha nei confronti della cultura e della ricerca un fatto personale.
Il Presidente Prof. Angelo Ruggiero
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