(ASI) La Famiglia è il nucleo fondamentale della società. Tutti i partiti dicono a parole di sostenerla, però, non è così nei fatti perché in questo periodo di crisi economica e di valori è proprio la famiglia a subire i maggiori effetti negativi. Per questo motivo abbiamo voluto intervistare l'Avvocato Fabio Maddalena, dirigente del Movimento Cristiano Riformista, una realtà politica che fa della tutela e valorizzazione della Famiglia una delle sue battaglie principali.
L'Italia detiene il triste primato della denatalità, secondo Lei le causa e solo dell'aborto? Oppure le responsabilità vanno anche ricercate nei partiti cattolici di governo che di fatto non hanno promosso alcune politica di concreto sostegno a favore della Famiglia?
Il primato della denatalità nel nostro Paese può essere fondamentalmente ricondotto a due ordini di fattori: il primo di carattere culturale, il secondo di origine economica. Certamente tale fenomeno non è nato all’improvviso, ma che si è evoluto in questi ultimi anni, traendo alimento da una situazione generale intossicata da valori negativi che purtroppo hanno condizionato le nuove generazioni.
Tale degenerazione ha procurato un’anormale inversione, che al posto dei tradizionali valori relativi all’amore verso la Patria e verso la famiglia, si sono inseriti i c.d. “disvalori” che negano tutto ciò, senza mai tentare di ripensare o proporre una valida alternativa.
La ricerca sfrenata di soddisfare il proprio io, sotto forma della ricchezza, del piacere, ha prodotto nel cuore dell’uomo l’egoismo, gli interessi individuali nel senso esclusivo utilitaristico prevalgono e non invece quelli della persona nel senso profondamente cristiano del termine.
Sono ormai diversi anni che assistiamo più o meno passivamente ad una lenta affermazione di una cultura della morte:distruzione a livello sociale. La prima di queste tappe è stata la legalizzazione del divorzio, cioè la possibilità di dividersi. Questa scossa di terremoto all’istituzione del matrimonio, ha fatto nascere il primo verme che ha roso il nucleo fondamentale per la creazione e la difesa della vita famiglia, aprendo così la strada verso la disgregazione sociale.
Sicuramente il dolorosissimo tema dell’aborto ha inciso molto sulla denatalità:la difficoltà di accogliere l’altro ed escluderlo dalla propria vita perché scomodo!Una legislazione che sostanzialmente produce disperazione e solitudine nella donna a cui si da la terribile possibilità di vita e di morte sul nascituro, ritengo sia del tutto inadeguata!
L’aspetto economico come concausa della denatalità è sicuramente incidentale, ritengo che la mancanza per le giovani coppie di un lavoro stabile e di un casa dove costruire la propria famiglia siano elementi piuttosto determinati per una decisione libera e responsabile riguardo alla nascita di una nuova vita.
La nostra politica dovrebbe garantire alla nuove coppie, una casa e un lavoro stabile, come d’altronde sancito nella nostra Costituzione,quale diritto irrinunciabile.
Pertanto credo che occorre vigilare sulla corretta applicazione della legge 194, bisogna impegnarsi per difendere in concreto la vita dell’essere umano dal concepimento alla morte naturale, combattendo la piaga dell’aborto e sostenendo le famiglie perché possano mettere al mondo nuovi nati, che sono il futuro del nostro Paese.
Etica e famiglia in tempo di crisi. Sappiamo che il tema del fondo anticrisi, per sostenere le famiglie in difficoltà ha suscitato polemiche, perché destinato anche alle coppie di fatto e omosessuali. Cosa pensa in merito? E'possibile mantenere distinti i problemi giuridici da quelli etici?
Molte volte i problemi giuridici e quelli etici camminano abbracciati e le prospettive che mettono in luce sono spesso diverse.
L’ultimo dibattito, di un tema che ormai era stato posto sul tavolino molte volte, nasce a seguito di una delibera della giunta milanese sul “fondo anticrisi”, sostegno al reddito per persone o famiglie in situazione disagiate per condizioni lavorative(perdita del lavoro) e fondo a sostegno di progetti di vita in comune.
Chiariamo subito che questa volta la delibera della giunta milanese è una delibera finalizzata a tentare di risolvere la crisi economica di questi ultimi tempi, non è un tentativo di portare avanti o fare un passo avanti su progetti di legge ormai abbandonati da anni sui pacs, sui dico, né centra qualcosa con il tema del matrimonio degli omosessuali previsto e regolato da alcuni ordinamenti giuridici stranieri.
Il fondo anticrisi è stato costituito per fronteggiare l’emergenza derivante dalla sfavorevole congiuntura economica-occupazionale, così recita nelle prime righe dell’ordinanza, ritengo che tale ordinanza non era un pretesto per tentare di aprire una strada per regolamentare materie che necessitano di un confronto politico e sociale più ampio!
Concludo affermando che per evitare ulteriori incomprensioni le Istituzioni devono difendere e riaffermare la centralità sociale della famiglia passando attraverso la strada della contrattazione su alcuni temi etici. Può essere un errore, perché la famiglia non può rendersi oggetto di contrattazione, ne tanto meno la si può mettere sullo stesso piano di altre realtà relazionali che non possono e non devono essere considerate “famiglia”!
Noi crediamo che l’uomo non sia isolato ma sia stato creato da Dio per vivere in comunità e che l’unica famiglia si fondi sul matrimonio fra persone di sesso diverso. Nonostante noi Cattolici affermiamo i nostri valori, a Washington, la Suprema Corte, dovrà pronunciarsi sulla eventuale costituzionalità del matrimonio tra persone dello stesso sesso!
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