(ASI) Se dovessimo stilare un bilancio dell'attività di Monti Mario e il suo governo, sinora, sarebbe catastrofico. Il mondo del lavoro, precarizzato maggiormente da una legge voluta dall'alta finanza. Scorporo Eni – Snam, per favorire la svendita dell'ENI, uno dei pochi gioielli di famiglia rimasti in mano nostra. 390.000 esodati, un pasticcio i cui diritti d'autore sono detenuti da Monti e Fornero.
La riforma lampo delle pensioni non ha avuto grossi lamenti, ma non è stata affatto positiva per l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, la categoria più bistrattata (e sinora ancora poco considerata). Lo spread, che ha cacciato il cav. Berlusconi dal suo regno, è alle stelle, la crisi non è affatto finita, e il debito pubblico, nonostante la spending review (come sempre neanche linguisticamente siamo autonomi) non cambia di una virgola la situazione.
Addirittura, Mario Monti si sente abbandonato dai poteri forti. Non ne sarei certo, visto che sono stati proprio i medesimi a porlo lì, sospendendo (mi perdoni Servergnini, ma è cieco lui) la democrazia (con la complicità del Presidente della Repubblica).
Non capisco cosa ci si possa ancora aspettare, se non negativamente parlando. La crisi è ben lungi dal finire, perché la volontà è quella: perpetrarla. Rendere schiavi i popoli. Ricattarli col debito pubblico (impossibile da saldare) distruggendo lo stato sociale attuato con anni e anni di conquiste e lotte. Le ultime notizie non vanno affatto bene: l'Expo di Milano (occasione di investimento) ha visto le dimissioni del sindaco Pisapia. Cartelle di Equitalia continuano ad ammazzare persone, scoprendo poi che erano condonabili per metà. Le borse vanno a picco. E dovremmo esser felici perché Napolitano ha dichiarato che la nazionale ha giocato bene? Se mi si consente, mi faccia il piacere...
Valentino Quintana Agenzia Stampa Italia
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