(ASI) Lettere in Redazione. Palermo - Alcuni giorni fa si è tenuto con successo il previsto incontro tra Gioacchino Basile e i candidati della lista civica "Liberiamo Palermo", che sostiene la candidatura a sindaco dell' ex sindacalista Cgil e noto combattente antimafia.
Hanno preso la parola, nel corso della serata, Giuseppe Provenzale - capolista per il Consiglio comunale, responsabile regionale di Forza Nuova - Bennardo Mario Raimondi - artigiano usurato che ha denunciato i suoi estorsori, anch'egli candidato al Consiglio comunale - e lo stesso Basile.
Provenzale ha ricostruito la vicenda di Basile, dalle sue denunce degli anni '80, sulle complicità tra Fincantieri e cosa nostra, alla scelta di accettare una candidatura scomoda che rappresenta un'autentica sfida. Raimondi ha offerto una toccante testimonianza della difficile condizione di chi denuncia il racket, ignorato anche da quelle associazioni che si occupano di businnes e non di reale sostegno alle vittime. Gioacchino Basile ha galvanizzato i candidati, esortandoli a farsi soldati, militanti di una campagna elettorale che vede la lista da lui guidata come concreta speranza di riscossa per la dignità di Palermo.
Numerose le domande poste al candidato sindaco a conclusione degli interventi; le risposte di Basile, oltre che sul programma, hanno focalizzato l'attenzione sugli anni bui che determinarono l'epoca delle stragi e sul "nido di vipere" - parole di Paolo Borsellino - rappresentato dalla Procura di Palermo.
"Liberiamo Palermo con Gioacchino Basile" Ufficio stampa
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