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(ASI) "Raccontate la verità - tuona l'ormai ex dipietrista Lidia Undiemi - gli italiani hanno il diritto di sapere che Italia dei Valori sta appoggiando, soprattutto con il proprio silenzio, la proposta del governo Monti di trasferire 125 miliardi di euro (minimo) ad una organizzazione finanziaria intergovernativa, l’ESM, ambiguamente definita “fondo salva-stati”, che, fra immunità, esenzioni, condoni ed altri privilegi, si propone di concedere finanziamenti agli stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre “rigorose condizionalità” da far gravare sulle spalle del popolo". Con queste parole l'economista Undiemi inizia la sua lettera di dimissioni dall'Italia dei Valori.

La stessa Undiemi prosegue rivolgendosi ai suoi ex compagni di partito: "Sapete benissimo che la ratifica del trattato ESM (non ancora in vigore) comporterà l’incremento delle politiche di austerity, ossia l’imposizione di ulteriori interventi “lacrime e sangue” che colpiranno soprattutto le fasce più deboli e che metteranno in crisi anche coloro che ancora oggi riescono ad arrivare a fine mese". La battagliera onorevole pone poi un retorico interrogativo: "Che senso ha “strapparsi i capelli” pubblicamente per dimostrare di essere contrari alla corruzione politica, al potere delle banche, alla riduzione dei diritti dei lavoratori e all’aumento delle tasse e, contemporaneamente, sostenere la creazione di una struttura sovranazionale che pretende di gestire le risorse dei cittadini godendo di immunità di giurisdizione ed altri benefici “di casta”. Tutto ciò agendo fuori dai canali democratici con lo scopo di lucrare sul debito pubblico imponendo ulteriori sacrifici agli italiani".

Undiemi ritiene che "appoggiare questa idea di politica europea del governo Monti significa essere contro i lavoratori, gli imprenditori, i giovani, le donne, i bambini e gli anziani".

 

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