(ASI) "Dalla Corte di assise di Firenze è arrivata una clamorosa conferma. La trattativa con la mafia ci fu, ma la fecero i vertici dello Stato nel ’93.
Sbaglia chi data questi fatti al 1992. Gli stessi magistrati di Firenze nella loro sentenza smontano poi la teoria di una trattativa successiva attribuibile ad ambienti del centrodestra. Ma i fatti non sono così misteriosi. La verità è sotto gli occhi di tutti. La trattativa fu quella riguardante la cancellazione del 41 bis. L’ex ministro della Giustizia Conso, che faceva parte del governo Ciampi, lo ha detto con chiarezza alla Commissione Antimafia: Cancellammo il carcere duro per attenuare l’offensiva stragista della mafia. Più confessione di questa? I responsabili sono stati Oscar Luigi Scalfaro, allora presidente della Repubblica ed a lungo ministro dell’Interno, che si è certamente avvalso dell’opera dell’allora capo della Polizia Parisi. Il ministro dell’Interno dell’epoca Mancino non può dire che non sapeva nulla, perchè la sua posizione appare sempre più imbarazzante. Così come i capi dei governi di quel periodo, Giuliano Amato prima ma soprattutto Carlo Azeglio Ciampi non possono chiamarsi fuori. Questa è la storia che va portata in Tribunale, questa è la vicenda che ha messo lo Stato in ginocchio davanti a Cosa Nostra. Inutile accanirsi invece contro leali servitori dello Stato che vengono perseguitati in base a teoremi sballati. La verità è evidente. Soltanto chi è in malafede la può negare. Insisteremo affinchè siano attribuite le responsabilità a chi le ha. Troppo grave è lo scandalo perchè possa restare impunito. E non resterà impunito". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.