(ASI) "Il Governo ha fatto credere che il decreto sulle cosiddette liberalizzazioni avrebbe fatto crescere l'Italia, complessivamente invece sono state introdotte norme vergognose".
Lo ha dichiarato durante il suo intervento in Aula la relatrice di minoranza Patrizia Bugnano, Capogruppo IdV in Commissione Industria al Senato. "Sulle professioni per i tirocinanti - ha aggiunto - è stato eliminato l'obbligo dell'equo compenso da parte del professionista ed è stata prevista la possibilità di un rimborso spese forfettario concordato: questo di fatto favorirà l'accesso alle professioni solo ai giovani di famiglie abbienti. Non pare certo una misura che possa eliminare gli ostacoli e garantire parità di accesso al mondo del lavoro! Lo stesso vale per le s.r.l. ad un euro: come si può realmente pensare che una società senza capitale sociale possa avere accesso al credito? E' chiaro che sarà favorito solo chi ha alle spalle un patrimonio personale o, più facilmente, di famiglia che possa servire da garanzia. E poi le misure per il trasporto ferroviario: ai nuovi operatori, leggi NTV, non si applicheranno i contratti collettivi nazionali di lavoro, con la conseguenza che il nuovo operatore partirà avvantaggiato. Ed fine il tema dei conti correnti, gratuiti ma solo fino ad un certo punto per i pensionati perché restano tantissime spese per i servizi aggiuntivi. Insomma - ha concluso la senatrice Bugnano nella sua relazione - retromarce, opacità, incertezze e norme di facciata rendono questo provvedimento non meritevole di poter essere annoverato fra quelli che favoriscono la concorrenza e la competitività".