(ASI) "La svolta del Cav: via dal Parlamento dopo trent'anni": e' il titolo scelto dal Secolo d'Italia alle dichiarazioni rilasciata da Berlusconi in un'intervista e cadute nell'indifferenza generale di politici e commentatori.
Ed e' molto grave il silenzio attorno alla proposta rilanciata dal cavaliere. Si', rilanciata, perche' gliene avevo parlato la settimana scorsa, a palazzo Grazioli e mi fa piacere che abbia gradito. In buona sostanza, qualunque legge elettorale dovesse vedere la luce in questo Parlamento, sarebbe una buona opera di bonifica della politica quella di invitare "i ragazzi dell'83" a tornare finalmente a casa. Si tratta di una generazione di politici che il prossimo anno spegnera' la trentesima candelina dal primo ingresso in Parlamento. Tra Camera e Senato io ci ho trascorso otto anni della mia vita e mi sembrano un'eternita', mi chiedo e ho chiesto a Berlusconi - che e' in politica dal 1994 - perche' a Fini, Casini e Rutelli nessun chieda il conto. Bersani, Veltroni e D'Alema hanno appena qualche anno in meno di militanza parlamentare, ma nemmeno loro ne vogliono sapere di far politica dai domiciliari.... Pisanu e' in Parlamento addirittura dal 1972, quarant'anni! Ma quando se ne torna in famiglia?Ecco un buon motivo per venire in piazza sabato prossimo con La Destra: per dire sì o no, ad esempio, ad una semplice riga da inserire nella legge elettorale: "Nel Parlamento democratico non si puo' essere eletti per piu' di venti anni". E arriva la domanda, perche' venti? Facilissimo: se Mussolini e' durato ventidue anni e mezzo e continuate a dire che era il cattivo piu' cattivo del mondo, perche' un sincero democratico dovrebbe durare piu' di lui? Su, a casa, che e' l'ora di cambiare....".