(ASI) Pergia - " Abbiamo letto con attenzione l’articolo sull’Alta Velocità e sul declino ferroviario dell’Umbria. Ne comprendiamo la frustrazione e ne condividiamo l’amarezza. Ma non è il momento di rassegnarsi.
L’Umbria ha diritto alla stessa velocità del resto del Paese. E noi di Blu – Bella Libera Umbria lo affermiamo da sempre, in modo chiaro e deciso.
Non siamo periferia. Non lo siamo per posizione geografica, né per vocazione culturale, né tantomeno per ambizione.
E allora, la domanda è inevitabile: perché, ancora oggi, né il centrodestra né il centrosinistra hanno saputo delineare un piano concreto e strutturato per collegare l’Umbria al sistema dell’Alta Velocità nazionale?
Oggi più che mai, la nostra regione ha bisogno di più FrecciaRossa ogni giorno, integrati con un aeroporto ben progettato e supportati da un piano di marketing territoriale capace di attrarre turisti, imprese e studenti.
Per troppo tempo si è parlato di Alta Velocità come fosse una concessione, un favore o, peggio, un capriccio riservato a pochi.
Ma non è così. È un diritto: il diritto alla mobilità, alla contemporaneità, alla competitività infrastrutturale.
Serve una nuova visione politica. Una visione che abbandoni le stazioni “nel nulla” e che, dopo oltre quindici anni di parole vuote, si interroghi seriamente sul perché nulla sia stato fatto dove le decisioni contano.
Blu propone una pressione unitaria e trasversale su RFI e Trenitalia, per rendere l’Umbria parte integrante di una strategia nazionale sull’Alta Velocità — non come deroga, ma come priorità.
Lo avevamo detto a Donatella Tesei, lo ribadiamo oggi a Stefania Proietti: è un’illusione pensare che i treni regionali da 200 km/h possano transitare sulla direttissima.
L’Umbria non può restare ai margini. E non lo sarà se sapremo fare fronte comune, come già avvenuto in Abruzzo, andando oltre le appartenenze per costruire finalmente una regione connessa, veloce, accessibile." Così in una nota Adriana Galgano, per Blu – Bella Libera Umbria.


