(ASI) "Oggi Roma è stata attraversata da un corteo immenso, una marea di persone che ha riempito le strade con bandiere, striscioni, voci e cuori. Una manifestazione per la Palestina che ha mostrato, ancora una volta, che il popolo italiano non sta dalla parte dei genocidi, nonostante il silenzio assordante delle istituzioni. Ma niente da fare: la Questura, forse guidata da un algoritmo tarato su Marte, ci informa che eravamo 10.000.
Avranno contato solo chi portava il cartello scritto in Times New Roman, o forse si sono fermati al primo isolato. Oppure, più probabilmente, hanno ricevuto l'ordine di "ridimensionare", perché un governo che finanzia guerre e stringe la mano a Netanyahu non può certo tollerare la vista di centinaia di migliaia di persone che chiedono pace, giustizia e libertà. Il copione è sempre lo stesso: la piazza esplode e loro si mettono le mani sugli occhi e urlano "non vedo niente!". Poi si chiedono perché la gente non crede più nemmeno al bollettino meteo, figurarsi ai numeri della Questura. La verità è che oggi Roma ha detto chiaramente: basta ipocrisie, basta massacri, basta complicità. Il popolo palestinese vive sotto bombardamenti, sotto occupazione, sotto apartheid. E mentre Meloni e soci si allineano servilmente a chi bombarda, una parte viva del paese grida "Palestina libera!".Fatevene una ragione: potete truccare i numeri, ma non potete cancellare la rabbia, la dignità e la solidarietà che oggi hanno invaso le strade".
Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.



