(ASI) Roma . - “Ci vuole un bel coraggio a mobilitarsi per togliere i diritti alle persone come ha fatto oggi il governo impugnando la legge della Toscana sul fine vita. Una legge che non impone nulla a nessuno ma riconosce, semplicemente, il diritto di scegliere. Scegliere di non essere ostaggi del dolore.
Scegliere, quando la sofferenza è diventata insopportabile, di affrontare l’ultimo tratto della vita con dignità e rispetto per sé stessi e per chi si ha accanto. Dare ai cittadini il diritto di scelta è una richiesta di civiltà, ma questa destra ha un rifiuto ideologico contro le libertà altrui. E fa ancora più impressione che a impugnare questa legge sia la stessa destra che vuole l’autonomia differenziata a tutti i costi. Autonomia quando serve a spaccare il Paese, centralismo quando serve a togliere diritti. Una coerenza fatta solo di convenienza politica e ideologica. La politica ha il dovere di ascoltare, non di punire chi soffre. E ogni giorno che passa senza una legge sul fine vita è un giorno in cui la dignità di migliaia di persone viene calpestata”. Lo scrive in una nota Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle.