(ASI) Roma, C'era una volta un Governo, e purtroppo c'è sempre, che sbagliava ogni tipo di previsione economica, che fosse la crescita del Pil, il rapporto deficit/Pil e quello debito/Pil. Sbagliava in particolare le stime di crescita del Pil, sovrastimandole costantemente sia per il 2023, sia per il 2024, sia per il 2025.
Dimostrava quindi di non essere in grado di maneggiare con un minimo di credibilità dati giocoforza influenzati dall'austerità delle sue stesse politiche economiche interne, con il loro inevitabile impatto restrittivo, e dalle tensioni geopolitiche internazionali, con il loro impatto sui costi dell'energia e sul commercio. Quel Governo era e purtroppo è ancora quello guidato da Giorgia Meloni, con Giancarlo Giorgetti ministro dell'economia. Di fronte a tutto questo, per cercare di scrollarsi di dosso la responsabilità di previsioni che non sa fare, il Governo approfitta della nuova governance europea, che discende dal folle Patto di stabilità accettato senza colpo ferire da Giorgetti, per presentare il nuovo documento richiesto dall'Ue, l'Apr (Annual Progress Report), che prevede solo il monitoraggio della spesa per l'anno successivo. Il tutto senza presentare un vero Def con obiettivi programmatici a valere anche per il triennio a venire. Un trucchetto. Peccato che, nonostante ci sia un nuovo Patto di stabilità, non ci sia ancora la nuova legge di contabilità nazionale e sia ancora in vigore quella vecchia, che prevede la presentazione di un vero Def. E peccato che sia la Corte dei Conti sia l'Upb, intervenuti in audizione presso le Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, abbiano chiesto al Governo di presentare un documento economico degno di questo nome. Non sarà così, perché il Governo della Presidente del consiglio che fugge da tutto, non fa altro che fuggire anche dalle sue responsabilità economiche". Lo comunica in una nota Gianmauro Dell'Olio (M5S), vicepresidente della Commissione bilancio della Camera.