(ASI)Perugia – Si è tenuto nella mattinata di lunedì 24 marzo l'incontro tra le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e i vertici della Regione Umbria in merito alla manovra annunciata dall'ente e che prevede aumenti di Irpef, Irap e bollo auto. La Cgil Umbria ha innanzitutto fortemente criticato il metodo, per il ritardo tavolo di confronto su un'iniziativa così rilevante e che "va a colpire soprattutto lavoratori e pensionati": "Soltanto questa mattina siamo stati informati della situazione finanziaria della sanità e della manovra che si intende adottare.
Non abbiamo neanche avuto il tempo di studiare i dati e portare all'incontro proposte alternative. Il cambiamento di rapporti tra Regione e sindacati, che avevamo auspicato, purtroppo ancora non c'è stato". Quello che è certo che la Cgil si è detta assolutamente contraria all'aumento delle tasse ai ceti medio bassi: "Pur essendo consapevoli che il buco nella sanità non è stato provocato dall'attuale Giunta regionale – spiega Cgil – e che ci sia l'urgenza di intervenire, per noi non è comunque accettabile che a ripianarlo siano i lavoratori e pensionati. In particolare, riteniamo assolutamente inammissibile l'aumento dell'Irpef, l'unico aumento tra l'altro previsto subito da quest'anno. Mentre ad esempio l'Irap infatti partirebbe dal prossimo anno. Torniamo a chiedere alla giunta regionale possibili soluzioni alternative che consentano di evitare una manovra che, a ora, risulta a senso unico".
"Da tempo – conclude la Cgil Umbria – denunciamo la situazione critica della sanità regionale e i tagli alle Regioni portati avanti dal governo nazionale, ma a ripagare questo deficit di 90 milioni di euro non possono essere i lavoratori, i pensionati e i cittadini delle fasce medio-basse, che già devono fare i conti con stipendi molto al di sotto della media nazionale. Per tutti questi motivi valuteremo le iniziative, anche di mobilitazione, da mettere in campo".