(ASI) "Siamo felici di sapere che la Giunta Gualtieri abbia deciso di approvare una delibera finalizzata all'acquisizione di 88 immobili dell'Inps, per un importo complessivo di 13 milioni di euro, da destinare alle famiglie in precarietà abitativa che sono in attesa di ottenere una casa popolare.
Questi immobili vanno a sommarsi ai 120 alloggi già acquistati, per circa 15 milioni di euro, nel 2023. Non possiamo però esimerci dal ricordare che sia il sindaco Roberto Gualtieri che il suo assessore alla Casa Tobia Zevi, avevano promesso di acquisire al patrimonio pubblico, tramite bando o trattativa privata, dalle 1.500 alle 2.000 case popolari da assegnare alle famiglie in graduatoria, entro la fine del loro mandato prevista per il 2026. Considerato che nel bilancio comunale sono stati stanziati già dal 2022 ben 22o milioni di euro per soddisfare, entro il 2026, i bisogni abitativi dei circa 3.000 nuclei in graduatoria che si trovano in situazione di maggiore fragilità, non possiamo che esprimere grande preoccupazione per i macroscopici ritardi accumulati finora dall'Amministrazione Gualtieri rispetti ai propri obiettivi. Ricordiamo che a Roma rimangono inevase circa 18.500 domande di casa popolare e che i dati del Ministero degli Interni, riguardanti solo il 2023, indicano per la città di Roma oltre 3 mila sentenze di rilascio di immobili, quasi 5 mila istanze di esecuzione con ufficiale giudiziario e oltre 2 mila sfratti eseguiti con la forza pubblica. Insomma, numeri da bollettino da guerra che richiederebbero ben altra attenzione e impegno da parte della Giunta Gualtieri". Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e co-segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista.