(ASI) La consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, ha espresso un duro giudizio sulla proposta di autonomia differenziata durante il consiglio regionale di oggi 5 novembre, sottolineando come essa tradisca il Sud e gli impegni presi in passato dalla stessa Regione.
"Del perché ne abbiamo già parlato nelle sedute precedenti, e ci sono delle cose che non mi quadrano - afferma in una nota Muscarà, ricordando come fino a poco tempo fa la Campania si vantasse di essere la prima Regione a chiedere un referendum abrogativo in merito -. Addirittura c'è stata una marcia su Roma, 700 sindaci sono andati per chiedere più soldi e l'abolizione dell'autonomia differenziata, che in qualunque forma la possiamo girare è una legge che va contro il Sud. Mi dispiace che poi la memoria sia corta - continua Muscarà - ma l'argomento ormai è più che decennale - continua, facendo riferimento alla volontà dell'ex governo Conte-Lega di inserire l'autonomia differenziata tra le priorità. "Lo stesso Movimento 5 Stelle, al quale io appartenevo, nelle regioni del nord promosse e spinse per il referendum".La consigliera sottolinea anche il rischio di concedere ulteriori funzioni alla Regione, che però richiedono attenzione e responsabilità. "Non comprendo come in pochi mesi le idee possano cambiare. Ora sono tutti d'accordo, ma l'importante sarebbe che i LEP si facciano entro 24 mesi dall'approvazione della legge?" dichiara, in merito ai Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) che avrebbero dovuto essere garantiti già dal 2009. Infine, Muscarà invita a una riflessione più profonda: "altro che LEP, il Sud dovrebbe chiedere i LOP, livelli omogenei, non essenziali, perché poi questo essenziale è da capire anche come verrà considerato. Chiediamo diritti 'omogenei', da Sud a Nord". La consigliera ha quindi concluso il suo intervento annunciando il proprio voto negativo, rinnovando il proprio impegno a tutela dei diritti e delle risorse del Sud.