(ASI) Roma - “Dopo la controinvasione ucraina della Russia si dibatte molto dell’autorizzazione negata da Roma a Kiev di usare in territorio russo le armi italiane. Preoccupano le parole del consigliere di Zelensky, Mikhailo Podolyak, che alla stampa italiana dichiara che ‘l’Ucraina sta utilizzando e utilizzerà per entrare in Russia tutte le armi che le hanno dato gli alleati, comprate o donate, che giuridicamente sono diventate nostre, ucraine’.
Sulle tante armi vendute a Kiev da aziende italiane – 417 milioni di controvalore l’export 2023 – sorge il dubbio che non vi sia nessun vincolo di utilizzo, leggendo la dichiarazione del governo sulla distruzione a Kursk di un blindato italiano ‘acquisito autonomamente dal governo ucraino e non inserito all’interno di nessun decreto di trasferimento di mezzi italiani’: come a dire, su questo tipo di forniture militari, vendite non cessioni, il governo non ha nessun controllo e declina ogni responsabilità. Chiediamo quindi a Tajani, che tramite l’Uama della Farnesina autorizza le vendite di armi a Kiev, se queste vendite siano state vincolate o meno al non utilizzo in territorio russo. Chiediamo a Tajani, e a Meloni che da giorni tace sulla questione, di dire una volta per tutte agli italiani la verità: l’Italia non è più cobelligerante con l’Ucraina che si difende dall’invasione russa, ma è cobelligerante con l’Ucraina che invade la Russia. Gli italiani non vanno presi in giro: siamo indirettamente in guerra contro la Russia e questo contrasta con la nostra Costituzione”.
Lo dichiarano in una nota il vicepresidente del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi, capogruppo in Commissione Esteri Camera, il deputato M5S Arnaldo Lomuti della Commissione Difesa di Montecitorio e il senatore Ettore Licheri della Commissione Esteri e Difesa di Palazzo Madama.