(ASI) "Commentiamo ancora e ancora sgomenti, un'altra tragedia sul lavoro. È morto l'operaio che lo scorso 10 agosto era rimasto folgorato mentre stava eseguendo dei lavori di manutenzione in un capannone di Quarto d'Asti. Nicholas Colombini, operaio di 32 anni originario di Terni, è deceduto nell'ospedale di Asti, dove era ricoverato in condizioni critiche. Colombini era un dipendente di Gigli e Pacifici, azienda di Terni specializzata in opere di manutenzione.
In base alle prime ricostruzioni, il 32enne si trovava in un capannone della zona dedicata al trattamento dei rifiuti vetrosi di un polo produttivo gestito dall'azienda A2A. L'uomo stava lavorando da solo all'allestimento una delle centraline, quando è rimasto folgorato da una scarica elettrica".
Lo dichiarano in una nota Antonio Spera, Segretario Nazionale dell'Ugl Metalmeccanici e Daniele Francescangeli, Vice Segretario Nazionale della Federazione per i quali, "l'ennesimo incidente sul lavoro occorso a Quarto d'Asti, vede il giovane operaio, 32 anni, che sarebbe stato investito e folgorato da una scarica elettrica mentre stava lavorando al secondo piano dello stabile. Con lui, in quel momento, sembra non ci fosse nessuno. Con una giovane vittima, fotografa, ove ce ne fosse ulteriore bisogno, una tragica realtà ovvero la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro che mette a rischio la vita di donne e uomini. Siamo di fronte ad una ennesima tragedia che poteva essere evitata. Morire sul lavoro è un'ingiustizia intollerabile. Il diritto al lavoro non può essere esercitato a discapito del diritto alla vita, che include la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico dei lavoratori. È essenziale, pertanto, che le normative in materia di sicurezza sul lavoro siano rigorosamente applicate. È necessario, altresì, intensificare i controlli nei luoghi di lavoro per assicurare il rispetto delle norme. In presenza di violazioni, le sanzioni devono essere severe. Per prevenire i rischi e arrestare questa strage quotidiana, come UglM riteniamo fondamentale promuovere una cultura diffusa della sicurezza attraverso l'educazione scolastica e corsi di formazione. In tal senso, guardiamo con favore alla scelta del Governo di immettere nuovi ispettori, figura fondamentale per controlli capillari e rigorosi. Il lavoro deve essere un diritto, non una causa di morte. A nome dell'Ugl Metalmeccanici – concludono Spera e Francescangeli -, ci stringiamo nel dolore dei famigliari e degli amici della giovane vittima e rivolgiamo il cordoglio alla compagna e figli della vittima".