(ASI) Roma - “Stamattina, in seno alla Commissione per l’attuazione del Federalismo Fiscale, la Confederazione AEPI (Associazione Europee di Professionisti e Imprese), rappresentata dal Direttore generale Gianluca Musiello e il Vicepresidente Celestino Bottoni, ha gettato luce, ancora una volta, sulle criticità connesse al riequilibrio perequativo per i territori fragili che, al 2024, ha raggiunto appena il 52,5% in luogo del 100% che si raggiungerà solo nel 2030.
Sotto questo profilo, non resto sconcertata dal tasso di critiche che i principali tecnici e costituzionalisti stanno rivolgendo contro l’autonomia differenziata e il federalismo ammazza-Sud ma dalla totale indifferenza del Governo che continua imperterrito lungo il solco del tentativo di divedere il Paese in due. Il rischio concreto, come giustamente sostiene AEPI, è che le Regioni con maggiori capacità fiscali finiscano per fornire migliori servizi e infrastrutture, creando, e ampliando, un divario territoriale a tutto svantaggio delle aree meno sviluppate dove le imprese saranno nella pratica scoraggiate ad operare. Pertanto, è necessario ostacolare con ogni forza un federalismo fiscale mal gestito che possa ampliare le disparità tra regioni più sviluppate e meno sviluppate. Pertanto, in questo contesto, i LEP e la perequazione infrastrutturale – come ricordato dagli attori auditi - devono essere riconosciuti nella legislazione nazionale, indipendentemente dall'autonomia differenziata, finanziando con risorse concrete e immediate il fondo di perequazione infrastrutturale. Viceversa, ove i meccanismi di perequazione non funzionassero efficacemente, le regioni con minori capacità economiche potrebbero non ricevere sufficienti risorse per garantire infrastrutture e servizi adeguati, penalizzando le imprese che operano in tali contesti, osservazione effettuata, in conclusione, da AEPI”. Così in una nota la senatrice Vincenza Aloisio (M5S).