(ASI) Roma - “Un agricoltore di oggi non fa quello che si faceva un tempo. Per questo nasce la legge della Lega. Sul fronte tecnologico rimuovere ostacoli e stimolare i giovani agricoltori alla nuova tecnologia è una priorità. Abbiamo inserito sgravi fiscali importanti come sulle spese notarili o la detrazione fiscale per spese di formazione. Se il nonno vuole passare l’azienda al nipote le spese sono dimezzate. Gli imprenditori più freschi devono capire che c’è una grande differenza tra quando si produce e quando si trasforma la materia prima e la si rende prodotto. Va combattuta con forza la concorrenza sleale da quei paesi che producono a 1/5 del nostro prezzo. Vanno date prospettive e indicata la strada: bisogna trasformare l’azienda in un’azienda di tecnologia perché oggi farà la differenza. Si deve puntare sulle filiere evolute, proteggendo il Made in Italy. Tra le altre cose sta passando il concetto che l’allevatore inquina: c’è qualcosa che è sfuggito di mano. Forse pochi sanno che il continente africano si sta preparando ad allevare in maniera intensiva. Quella carne avrà la stessa certificazione e zooprofilassi italiana? Questo ambientalismo rischia di avere un risultato opposto e andare a prendere prodotti laddove non si rispettano nemmeno i diritti umani. Non possiamo permetterlo”. Così in una nota il presidente della commissione Agricoltura Mirco Carloni, a margine della conferenza alla Fondazione Enpaia.
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