(ASI) Roma – “Con il governo Meloni i soldi del Pnrr sono come gli amori di Venditti, “fanno dei giri immensi, e poi ritornano”, ma mai nella stessa quantità. In queste ore assistiamo alla rivendicazione da parte di Fitto e compagnia del miliardo destinato alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, ricavato proprio nelle more del Pnrr.
Al ministro andrebbe ricordato che quello stanziamento già prima che il Pnrr finisse nelle sue mani, ma è stato pressoché azzerato per foraggiare ArcelorMittal, che a rendere l’acciaieria più sostenibile dal punto di vista ambientale non ha mai avuto interesse. Assistiamo a uno sconfortante gioco delle tre carte sul Pnrr: prima Fitto taglia 13 miliardi, rinunciando anche a parte dei contributi a fondo perduto. Poi, per coprire i progetti definanziati, si vanno a prosciugare i Fondi di Sviluppo e Coesione, sottraendo risorse basilari soprattutto per le regioni del Meridione. Una giravolta di fondi tutt’altro che a somma zero, appunto un gioco delle tre carte. La decarbonizzazione dell’ex Ilva resta per ora un romanzo di fantasia: non c’è un progetto, una rotta, nulla di concreto. In compenso ci sono le aziende dell’indotto del polo siderurgico che attendono di sapere se e come verranno pagati i crediti che hanno maturato, visto che Urso, l’altro ministro specializzato nella vendita di fumo, finora non ha detto nulla in merito. Migliaia di lavoratori vivono con un spada di Damocle a un centimetro dal capo: questa è l’amara verità”. Così in una nota il vicepresidente M5S, sen. Mario Turco, nonché Coordinatore pentastellato del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.