(ASI) Ho potuto apprendere, dal Mensile qui Touring, rivista degli abbonati al Touring Club Italiano, del progetto Welcome Talent indetto ad ottobre dal Comune di Milano, fortemente voluto dall'Assessore al Lavoro Cristina Tajani.
Il Sindaco Pisapia riferisce che si tratta del primo “censimento dei talenti milanesi ed italiano emigrati all'estero o tornati in Italia”. Quindi, è possibile compilare online, sul sito del Comune di Milano, due questionari. L'obiettivo è comprendere chi siano questi talenti, cosa facciano, come vivano, e come mai abbiano lasciato il Paese, sia per motivi di studio che di lavoro.
L'intento, è nobilissimo. Cercare di identificare chi siano questi giovani, e di cosa necessitino in una delle più importanti città d'Italia, è una grandissima iniziativa. Ciò migliorerebbe sia le condizioni dei giovani, i più colpiti dalla crisi vigente, che le prospettive del loro luogo d'origine.
Il questionario, è suddiviso in due categorie: per coloro i quali vivono all'estero, e per coloro che sono rientrati in Italia. Suddiviso in parecchie sezioni, si parla di: lavoro, istruzione, esperienze, opinioni personali. Molto interessante è ad esempio capire, per coloro che vivono ancora all'estero, se vi sia o meno l'intenzione di tornare in Italia. Altrettanto degno di nota, è ad esempio la domanda in cui si chiede quali possano essere le misure che facilitino il ritorno degli emigrati.
Il tutto, è in piena concomitanza con il censimento ISTAT partito ad ottobre 2011. Si possono quindi notare le ottime finalità del progetto, teso a capire di cosa abbisognino i giovani “talenti” del futuro. Non è tuttavia specificato un particolare. Come scritto nel sito del Comune di Milano, il progetto è “utile sia per calibrare meglio le politiche che incentivano la circolazione dei talenti, sia per rafforzare la possibilità di interazione con quanti, pur continuando a vivere all'esterno, non rinunciano a sentirsi parte attiva del processo di crescita e miglioramento del proprio luogo di origine”. Splendide parole, quelle dell'amministrazione comunale di Milano. La partecipazione e la cittadinanza attiva, soprattutto se giovanile, è una cosa di tutto rispetto, anzi, deve essere incitata nel migliore dei modi. Il dubbio che assale lo scrivente, è che il tutto non si limiti ad un mero censimento, ossia una mera raccolta di: dati, abitudini, stili di vita, titoli di studio, professioni e stipendi, nonché suggerimenti che traspaiono dai fogli dei questionari. Il passo successivo, sarebbe logico: riuscire ad offrire un'opportunità analoga a quella che questi giovani talenti avevano all'estero, altrimenti, non se ne comprende la vera finalità. Accumulare dati ed studiarli, ha sì uno spessore, ma non genera né opportunità né ricchezza negli analizzati.
L'auspicio comune, penso, sia che il Comune di Milano dimostri di essere all'avanguardia per questa iniziativa, e in un certo senso faccia da “apripista” per l'Italia intera. Studio dei giovani talenti, dei lavori precedenti e delle loro opportunità all'estero, creazione di realtà analoghe in Italia. Per un futuro migliore.