(ASI) “Grazie al progetto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiC sono state mappate tante manifestazioni storiche in Italia. La valorizzazione, in Italia e all’estero, dei beni culturali demoetnoantropologici, materiali e immateriali, e delle espressioni delle diversità culturali presenti sul territorio sono un obiettivo per tutti noi legislatori. Per i rievocatori è un privilegio far parte di questa lista.”
Così è intervenuto oggi il Presidente della Commissione Cultura della Camera e primo firmatario della legge per il sostegno, la tutela e la promozione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica, Federico Mollicone, in occasione della presentazione del progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale, nella sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.
“Leggendo la Convenzione, ci troviamo in un paesaggio assai sorprendente, che materializza il passaggio di quella che potremmo definire come forte eredità del pensiero antropologico che si trasforma in strumento giuridico, nell’ambito dell’azione pubblica, così come indicato dall’articolo 2: “per patrimonio culturale immateriale si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. (...)”.
Ciò che rappresenta la rievocazione storica è proprio questo. Le manifestazioni di rievocazione storica costituiscono un fattore di sviluppo della cultura, un elemento di coesione e di identità nazionale, uno strumento di diffusione della conoscenza della storia, della cultura e dell'arte italiana in Europa e nel mondo, un ambito di sviluppo dell'attività imprenditoriale culturale e creativa e dell'offerta turistica nazionale, nonché un elemento di integrazione e contrasto del disagio sociale.
Nel 2017 abbiamo istituito - grazie alla nostra azione parlamentare - il Fondo per la rievocazione storica. Fondo che è stato un successo, tanto da stabilizzarlo successivamente e portarlo fino a 4 milioni nella prima legge di bilancio del governo Meloni con un emendamento a mia prima firma. Grazie al Fondo 250 progetti sono stati finanziati nell’ultima graduatoria.
Oltre al Fondo, il Parlamento ha iniziato un percorso di riconoscimento normativo, con una proposta di legge a mia prima firma, che vuole istituire un elenco delle manifestazioni di rievocazione storica presso il Ministero della Cultura, un comitato scientifico per la certificazione di qualità, un calendario annuale e iniziare attività didattiche nelle scuole. Una proposta che dovrà dialogare con le leggi regionali come quella in corso di approvazione in Umbria, nel Lazio e quella già istituita in Toscana.
Questo appuntamento testimonia come la bellezza dell'Italia, il suo patrimonio, vada cercato non solo nei monumenti, ma anche e soprattutto nel tessuto diffuso, la cui conservazione e valorizzazione sosteniamo convintamente. Riconoscere questo patrimonio diffuso permette di sviluppare un’idea di cultura larga e innovativa. Un'idea che lega la capacità dei settori culturali e creativi di generare bellezza e nuovi significati ma anche ricchezza e occupazione.”