(ASI) “L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, è sempre puntuale nel fare richiami e osservazioni. Anche in questi giorni è legittimamente intervenuto più volte per ‘bacchettare’ Tizio e Caio. Però vorrei rivolgere pubblicamente qualche domanda all’Usigrai, dai cui bilanci sono sparite, qualche tempo fa, cifre ingenti.
Ci sanno dire a che punto sono le indagini su questa grave vicenda? Qual è l'attuale stato delle casse dell’Usigrai? Le persone coinvolte sono state ascoltate dall'autorità giudiziaria? Sappiamo che è stata data anche incarico a una società di revisori di verificare cosa sia successo e sarebbe importante sapere quali siano gli esiti di questi accertamenti, e se siano state fatte delle verifiche attente su un collaboratore su cui sono caduti importanti sospetti. Credo che l’Usigrai, che svolge un'importante funzione di verifica sulla qualità dell'informazione e sul pluralismo, abbia, come tutti noi che svolgiamo una funzione pubblica, un obbligo di chiarezza verso i cittadini. E vorrei sapere, ad esempio, cosa pensa l’Usigrai di alcune modifiche al proprio Statuto che sono state richieste da membri che appartengono a questo sindacato. Proposte che riguardano il ruolo più attivo delle minoranze interne sulla verifica dei bilanci, una maggiore garanzia delle minoranze interne in tutte le attività, la pubblicazione sul sito dell’Usigrai, in maniera completa, del bilancio annuale.
Resta lo sconcerto sul fatto che una persona, sospettata per la vicenda dell’ammanco, avrebbe svolto una funzione di collaborazione con l’Usigrai in una posizione contrattuale non chiara. Chiedo all’Usigrai: ma questo collaboratore in che modo veniva retribuito? Si tratta di una partita Iva o di una persona che percepiva un rimborso spese mensile? Quale era, in questo caso, il rapporto fiscale con l’Usigrai? Era tutto in regola o c'è qualche problema di compatibilità con lo status di pensionato e questa posizione di collaborazione? Ne ho sentite dire di tutti i colori, anche che già dal 2018 questo collaboratore pensionato avesse libero accesso ai cespiti aziendali e che abbia mantenuto un indirizzo di posta dell'azienda. Insomma ci sono molte questioni che ci piacerebbe chiarire. L’Usigrai fa spesso puntuali precisazioni e contestazioni. Io invece mi limito a porre delle garbate domande. Sarei veramente felice se ottenessi delle risposte. Che non sono obbligatorie ma che sarebbero gradite”. Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza Rai.