(ASI) Roma - In vista della scadenza del termine per versare la prima rata dell’IMU, previsto per domani 16 giugno, Confedilizia diffonde alcuni dati sull’imposta oramai in vigore da 12 anni.
- Il gettito annuale dell’IMU si è attestato a circa 22 miliardi di euro. Il 16 giugno deve essere versata la metà dell’importo dovuto: circa 11 miliardi di euro.
- Nel 2023, considerando anche la seconda rata da pagare il 18 dicembre (cadendo il 16 di sabato), il peso della patrimoniale sugli immobili raggiungerà – dal 2012, anno della sua istituzione con la manovra Monti – la cifra di oltre 270 miliardi di euro (se fosse rimasta l’ICI, nello stesso periodo di tempo non si sarebbero superati i 110 miliardi).
- L’IMU è dovuta persino per gli immobili inagibili e inabitabili, sia pure con base imponibile ridotta alla metà. Eliminare – simbolicamente – questa forma di tassazione particolarmente odiosa costerebbe poco più di 50 milioni di euro.
- Tra il 2011 e il 2021 (ultimi dati disponibili), gli immobili ridotti alla condizione di ruderi (c.d. immobili collabenti) sono più che raddoppiati, passando da 278.121 a 594.094 (+ 113,61%). Si tratta di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che raggiungono condizioni di fatiscenza per il semplice trascorrere del tempo o, addirittura, per effetto di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’IMU.
- Confedilizia continua a proporre di iniziare a eliminare l’IMU – come primo segnale di attenzione – nei Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, che sono sovente borghi abbandonati in cui gli immobili rappresentano meri costi. L’onere sarebbe di 850 milioni di euro.Si tratterebbe di un supporto per i tanti proprietari (eredi, assai di frequente) che non hanno le forze e i giusti stimoli per riqualificare i loro beni, in molti casi privi di qualsiasi possibilità di essere venduti o affittati e sui quali grava il rischio di un obbligo di riqualificazione energetica per effetto della proposta di direttiva europea in tema di “case green” (primo scadenza prevista per il 2030).
Il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato: “Dalla sua istituzione, l’IMU ha superato la soglia impressionante di 270 miliardi di euro. Chiediamo al Governo di avviare una graduale riduzione di questa distruttiva patrimoniale annuale sugli immobili, nemica del risparmio e della crescita”.