(ASI) Sappiamo tutti che l’ex sottosegretario con delega all’editoria Carlo Malinconico si è dimesso dopo lo scandalo dei soggiorni pagati da Francesco De Vito Piscicello, il famoso costruttore noto per la celebre telefonata nella notte del terremoto all’Aquila.
Via Malinconico. Ma la situazione dell’editoria in Italia da anni è gravissima. Con le dimissioni dell’ex sottosegretario Malinconico c’è il reale rischio che i fondi destinati, e tutt’ora bloccati, a giornali, no profit e quelli di partito subisca un ulteriore slittamento nell’agenda di governo.
Il tema caldo sul tavolo delle trattative appunto, sono i fondi bloccati che erano destinati ai quotidiani. Queste risorse, è bene ricordarlo, nel corso degli anni si sono sempre più assottigliate. Un dato che fa riflettere questa situazione a dir poco vergognosa per un Paese civile: nel 2012 sono stanziati 138 milioni di euro per l’editoria. Ma tolti tutti gli oneri non riconducibili all’editoria, resta la magra somma di 53 milioni di euro. Robetta!
Il caso più eclatante in questi giorni è stato il quotidiano di partito “Liberazione”, il quale ha cessato le pubblicazioni su carta stampata. Il giornale continua ad uscire sono on-line, anche come dimostra l’appello dell’intera redazione a dar battaglia contro questa vergognosa barbarie che da anni attanaglia l’informazione. Ma situazioni del genere ce ne sono a centinaia.
Oltre al problema dei blocchi dei fondi all’informazione, ricordiamo che ne decreto “salva Italia”, c’è in discussione anche la liberalizzazione delle edicole, in un primo tempo uno sciopero di tre giorni poi rientrato e, l’informatizzazione delle edicole.
11-01-2012 Davide Caluppi (ASI)