(ASI) A partire dal prossimo anno scolastico, la nuova educazione motoria verrà introdotta anche per le classi quarte della scuola primaria, affidata a docenti specialisti come già avvenuto per le classi quinte di quest'anno.
Nonostante il nuovo insegnamento, il 56,2% delle scuole primarie non dispone di palestra attrezzata per l'attività sportiva e motoria, il che significa che oltre mezzo milione di alunni dovranno arrangiarsi spostandosi fuori sede verso altra palestra o utilizzando cortili o spazi di fortuna non idonei, mettendo in discussione l'intero impianto della riforma della nuova educazione motoria. Inoltre, il concorso previsto per il reclutamento dei docenti specialisti non è ancora stato bandito e non sembra essere una priorità per il Ministero dell'Istruzione.
L’analisi di Tuttoscuola
Che fine ha fatto l’educazione motoria nella scuola primaria? Dal prossimo anno scolastico, anche nelle quarte classi della scuola primaria arriverà il nuovo insegnamento dell’educazione motoria affidato a docenti specialisti, come è già avvenuto quest’anno per le classi quinte. Ben 910mila gli alunni interessati per un totale di 48mila classi. Ma del concorso per il reclutamento dei docenti specialisti ancora nessuna notizia. Senza contare che oltre la metà degli alunni non ha una palestra funzionante a scuola. L’educazione motoria sembra essere al guado e a fornirne la fotografia è un’analisi di Tuttoscuola sui dati dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica del Ministero dell’istruzione e del merito.
Ma procediamo con ordine. Secondo le indicazioni contenute nella nota ministeriale (prot. 26952 del 12.4.2023) sugli organici di diritto 2023-24, i posti assegnati per l’educazione motoria saranno 1.740 posti interi e 2.665 posti ricondotti a posto intero per le aggregazioni orarie di due ore per classe, calcolati a livello provinciale. Le classi quarte saranno 24.192, di cui 14.542 a tempo normale e 9.650 a tempo pieno, mentre le classi quinte saranno 24.277, di cui 14.597 a tempo normale e 9.680 a tempo pieno. In tutto quindi 48 mila classi, di cui il 40% a tempo pieno. Gli alunni interessati saranno oltre 910mila, tra cui circa 536mila iscritti in classi non a tempo pieno per le quali l’orario settimanale delle lezioni sarà aumentato di due ore per consentire lo svolgimento della nuova educazione motoria.
E il concorso previsto per il reclutamento dei docenti specialisti che fine ha fatto? Teoricamente potrebbe essere bandito nei prossimi mesi e concludersi nel prossimo anno scolastico, ma, leggendo in proposito un passaggio della nota ministeriale, sembra che il Ministero non abbia alcuna fretta di bandire il concorso: "In attesa dell’espletamento delle prove concorsuali, di cui all’art. 1, comma 331, della legge di bilancio 2022, al comma 337, è possibile attivare sui suddetti posti contratti di supplenza a favore del personale iscritto nelle graduatorie provinciali delle classi di concorso A-48 e A-49". C’è un ripensamento? Manca la copertura economica a regime?
Oltre la metà degli alunni senza palestra
Una buona educazione motoria si fa in palestra, ma secondo l’analisi di Tuttoscuola per ognuna delle 15.389 scuole primarie presenti e consultabili nell’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica sui dati relativi all’ultimo anno scolastico censito, il 2021-22, sembrerebbe che solamente 6.737 scuole, il 43,8% del totale, dichiara di disporre di palestra; il che significa che il 56,2% ne è privo (8.652); conseguentemente, per quella mancanza di spazi idonei, oltre mezzo milione dei 910mila alunni di quarta e quinta che a settembre svolgeranno attività motoria con il docente specialista dovranno arrangiarsi, spostandosi fuori sede verso altra palestra o utilizzeranno cortili o spazi di fortuna non idonei certamente ad una attività motoria degna di questo nome.
A Monza l’81% delle scuole ha la palestra, a Reggio Calabria il 18%
Il PNRR prevede un piano graduale di costruzione o ristrutturazione di 400 palestre per le scuole del primo ciclo, ma il fabbisogno è notevolmente maggiore e quel lodevole sforzo rappresenta la classica goccia d’acqua, insufficiente a colmare il fabbisogno di palestre nel settore.
Nel portale unico del Ministero, che riporta i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica aggiornata all’anno scolastico 2021-22, soltanto 6.737 scuole primarie delle 15.479 censite dichiarano di avvalersi di palestre o spazi attrezzati. Sono, pertanto, 8.742 le scuole primarie (56,5% del totale), prive di palestra propria o condivisa con altre istituzioni, e costrette a utilizzare per l’educazione motoria spazi impropri o a trasportare gli alunni a sedi esterne che ne sono provviste.
La situazione delle province italiane registra posizioni nettamente contrapposte.
Agli estremi troviamo al top Monza-Brianza (80,7%), Prato (79,6%) e Bari (73,8%), e in fondo Reggio C. (17,8%), Vibo Valentia (18,3%) e Cosenza (18,6%).
Un terzo delle province ha almeno il 50% di scuole primarie con palestra.
In Calabria solo un alunno su 5 può farla in palestra
La previsione del PNRR di investire risorse per le 400 nuove palestre entro il 2026 soprattutto a favore delle aree meridionali sembra delinearsi come un’impresa pressoché titanica, vista l’attuale carenza di strutture sportive proprio nelle aree del Mezzogiorno.
Se, infatti, si esclude la Puglia che, in prima posizione in Italia, registra quasi il 70% di scuole primarie dotate di palestra, nel Mezzogiorno la mancanza di strutture sportive per la scuola è considerevole e difficilmente colmabile in poco tempo.
In Calabria ne è privo quasi l’80%, in quanto solo il 20,5% dichiara di disporre di palestre; in Sicilia ne è privo il 73,5%, in Campania il 71%.
Rispetto alle restanti regioni del Mezzogiorno, pressoché tutte in carenza di strutture sportive scolastiche idonee, fa registrare una situazione positiva, oltre alla Puglia al vertice nazionale, la Sardegna con la metà di scuole primarie con palestra.
Il Centro Nord presenta una situazione notevolmente migliore, soprattutto in riferimento a Toscana e Liguria con una media di sei scuole primarie su dieci con palestra.
I dati complessivi rischiano di mettere in discussione l’intero impianto della riforma della nuova educazione motoria.
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Fonte: Tuttoscuola.com