(ASI) Roma – "Il decreto Dignità cercava di mettere alcuni limiti alla precarizzazione del lavoro, ma il Governo Meloni lo sta smontando agevolando i contratti a termine".
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e componente della commissione Lavoro della Camera.
"Il Governo di centrodestra ha previsto criteri sempre meno rigidi per i contratti a termine, precarizzando sempre di più il lavoro: per i contratti a tempo determinato si potrà arrivare fino a 2 anni e non servirà la causale sotto i dodici mesi - sottolinea Fossi -. Il decreto Dignità del 2019 aveva previsto, per i contratti di durata superiore ai 12 mesi, nonché per le proroghe e i rinnovi, causali stringenti, come la sussistenza di condizioni straordinarie, imprevedibili o comunque eccezionali rispetto all'organizzazione produttiva. Adesso il Governo ribalta la situazione e spinge sulla precarizzazione".
"La premier Meloni – sottolinea Fossi - si riempie la bocca con la parola natalità, chiedendo agli italiani di fare figli, ma poi agevola il precariato. Non si può essere precari a vita, non si può fare un progetto di vita a colpi di contratti a tempo determinato. Una famiglia ha bisogno di stabilità: serve un lavoro di qualità e con le giuste tutele".
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione