(ASI) Roma - “La Commissione sul Ciclo dei Rifiuti fu una splendida intuizione del 1997. Oggi si arricchisce di nuove e importanti competenze, anche sulle Agromafie e le Zoomafie divenendo, così, una Commissione di grande importanza per il Parlamento.
La massa di rifiuti, statisticamente presente in Italia, è pari a 140 milioni di tonnellate/anno di rifiuti speciali e pericolosi e altri 30 milioni di tonnellate/anno circa di rifiuti urbani e assimilati”. A dichiararlo in aula, il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5S).
“Tutte le stime investigative ci dicono che mancano all’appello almeno 10/15 milioni di tonnellate/anno di rifiuti speciali e pericolosi (quasi nulla quelli urbani) dei quali non se ne conosce esattamente la storia. Ma si sa che producono un giro economico di circa 9 miliardi/anno”, specifica l’ex ministro dell’ambiente del Conte I e II.
“Dove vanno? Come vanno? Chi li gestisce? Come li gestisce? Sono domande di uno spaccato illegale dell’Italia a cui questa Commissione è chiamata a fornire risposte”.
“Anni fa i rifiuti illeciti venivano gestiti attraverso seppellimenti e occultamento in fondazioni di piccole e grandi opere edilizie. Un vero sacco ai danni del territorio, in particolare in alcune zone del nostro Paese. Il mio pensiero - aggiunge Costa - non può che correre, per esempio, al quartiere di Pianura, nell’area nord del comune di Napoli, che vanta il triste primato di avere ben 5 discariche di rifiuti urbani, speciali e pericolosi nel cuore di un quartiere di circa 200.000 abitanti. Una bomba ecologica che negli ultimi 50 anni ha seminato morti in ogni famiglia della zona. Bomba ecologica a cui ancora nessuno ha messo fine, malgrado la legge sul Sito di Interesse Nazionale dell’Area vasta di Giugliano che abbiamo appositamente approvato nel Governo Conte 2 ed ancora inevasa”.
"Troppe ne ho scoperte di queste discariche nella mia vita professionale e troppe ne ho investigate per non sapere quanto siano state essenziali le intercettazioni telefoniche e ambientali applicate per reati spia o satelliti. Ribadisco quanto già detto: escluderle dal panorama investigativo significa rinunciare a trovare i responsabili di questo eccidio che da anni si perpetra sul nostro territorio. Che nessuno poi si batta il petto in finte lacrime di cordoglio” conclude Costa.