(ASI) Roma - "Abbiamo ascoltato dichiarazioni del Presidente Meloni sulla riforma dell’ergastolo ostativo dal tono trionfante. Farebbe bene invece a frenare l’entusiasmo e a raccontare la verità ai cittadini.
Perché non è affatto vero che questo decreto legge all'esame dell'aula della Camera ha salvato l’ergastolo ostativo. Purtroppo non è così. Un intervento sull'ergastolo ostativo era sicuramente urgente, nessuno più del Movimento 5 Stelle lo sa. Nella scorsa legislatura eravamo gli unici a chiedere a gran voce l'approvazione definitiva della legge.
Da Fratelli D'Italia che in passato invocava severità ci aspettavamo molto più rigore, evidentemente è prevalsa la linea di Forza Italia sulla giustizia e adesso quel decreto potrà rivelarsi un incentivo a non collaborare con la Giustizia. È un rischio che abbiamo ripetuto nelle commissioni e nelle aule di Senato e Camera per settimane. È inutile che la presidente Meloni lanci accuse alle opposizioni paventando il rischio del buco normativo. Noi eravamo motivati e disponibili a collaborare con il governo e la maggioranza per fare la migliore riforma possibile, naturalmente alla luce della sentenza della Consulta.
Ma ci è stato detto no su tutto. Le nostre proposte, scritte anche grazie all'esperienza e alle conoscenze di ex magistrati antimafia di altissimo profilo come Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, servivano proprio a evitare che ai detenuti non collaboranti venisse riservato un trattamento uguale o migliore di quello previsto per i collaboratori di Giustizia. Bisognava imporre che il detenuto per un reato ostativo non intenzionato a collaborare fosse obbligato a spiegare le ragioni della mancata collaborazione, a dichiarare tutti i beni posseduti e a dimostrare di aver maturato un pieno ravvedimento rispetto alla condotta mafiosa. Esattamente come è oggi per i collaboratori di Giustizia. Meloni e la sua maggioranza hanno detto no, questa è la verità da dire ai cittadini e adesso sono loro ad approvare un provvedimento che rischia di essere un incentivo all'omertà".
Così in una nota le capogruppo M5S nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato Valentina D'Orso.