(ASI) Gli incidenti sul lavoro sono una vera e propria emergenza nazionale, purtroppo non passa giorno che i media non parlino di infortuni e morti in ogni parte d’Italia.
Per evitare questa triste escalation è assolutamente necessario insistere su prevenzione, formazione e controlli, che sono gli unici strumenti per garantire sicurezza e dignità ai lavoratori.
I dati forniti dall’INAIL sui primi 6 mesi del 2022 sono a dir poco preoccupanti: le denunce per infortunio sul lavoro sono aumentate del 43,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, con un sostanziale aumento delle denunce da parte di cittadini comunitari ed extracomunitari rispetto a quelle dei cittadini italiani; in diminuzione del 13,9% gli incidenti con esito mortale, che nel periodo preso in considerazione sono stati 463.
Positiva la scelta di alcune grandi aziende, come ad esempio ENEL e tutta la sua filiera, di investire buona parte dei fondi derivanti dal PNRR per la formazione del personale e per il rafforzamento del sistema sicurezza.
In sanità buona parte degli infortuni sul lavoro deriva dalle aggressioni al personale sanitario, abbiamo chiesto al Segretario Regionale di Lazio e Campania del Sindacato Confintesa Sanità, Alessio Minadeo, come si sta muovendo il Sindacato per contrastare questo fenomeno: “E’ un vero e proprio disagio sociale a livello nazionale – ci risponde - , che occupa quotidianamente le pagine dei giornali, con aggressioni ai danni di personale sanitario e socio sanitario impiegato soprattutto nei pronto soccorso, ambulatori e guardie mediche, che, oltre a provocare danni fisici ai lavoratori, provocano anche interruzioni anche prolungate ai pubblici servizi, già oberati dal sovraffollamento e dalla cronica carenza di personale.
Confintesa Sanità – prosegue Minadeo – ha da sempre a cuore questo tema, collaboriamo da tempo con l’associazione AMAD per sensibilizzare le istituzioni e la popolazione; da questa collaborazione è scaturito un incontro nell’ambito di Salotto Tevere lo scorso agosto a Roma, al quale hanno partecipato sia il Presidente di Confintesa Massimo Visconti che esponenti politici della Regione Lazio, da cui è originata una proposta di Legge Regionale presentata dal Consigliere Regionale Daniele Giannini, che restringe ancor più il campo rispetto alla Legge 113/2020.
Ribadiamo la necessità di dotare tutti i pronto soccorso di posti di Polizia attivi h 24, nel frattempo organizziamo corsi itineranti di autodifesa per personale sanitario, studiati insieme al Maestro Ivan Melis per permettere agli operatori coinvolti di mettersi in sicurezza o di immobilizzare l’aggressore senza causargli danni fisici, considerando che si tratta comunque di pazienti o parenti.
Chiediamo alle Aziende maggiore tutela, a partire dal supporto psicologico necessario a contrastare disturbi a breve, medio e lungo termine che possono conseguire alle aggressioni subite, ma anche a livello legale, con la copertura totale delle eventuali spese giudiziarie sostenute e con la costituzione di parte civile in ogni procedimento che scaturisca da episodi di aggressioni verso i propri dipendenti.
Invitiamo infine i lavoratori a denunciare ogni singolo episodio di aggressione, sia fisico che verbale, e di rivolgersi con fiducia alle proprie Organizzazioni Sindacali di appartenenza per ricevere ogni forma di tutela necessaria.
Stiamo organizzando, insieme a Valerio Arenare e Giustino D'Uva della Federazione Metalmeccanici di Confintesa, un sit in di sensibilizzazione sul tema sia delle aggressioni al personale sanitario che sulla sicurezza sul lavoro in generale, previsto per il 10 dicembre a Roma, invitiamo i lavoratori a partecipare numerosi per non lasciare le nostre richieste inascoltate da parte delle istituzioni"