(ASI) "La grande comunità dei progressisti italiani è più forte delle debolezze e dei limiti delle classi dirigenti. Nel libro di Bettini si ritrovano le radici e le ragioni di una storia e gli interrogativi sul ruolo della sinistra oggi e sulle capacità di come cambiare il mondo.
Dopo la sconfitta alle politiche scorse, non si può non fare i conti con le responsabilità collettive e con gli egoismi che hanno portato i partiti, a partire dal PD, a non costruire le alleanze vaste per unire tutti i progressisti. Nelle elezioni amministrative dal 2020 al giugno 2022 ci eravamo riusciti e avevamo vinto. Alle politiche non ce l’abbiamo fatta e abbiamo perso e male. Purtroppo nel recente passato la sinistra ha vissuto e subìto piu divisioni e più scissioni che aggregazioni, a parte le esperienze dell’Ulivo nel 1995 e dello stesso Partito democratico nel 2007. I gruppi dirigenti passano, ma la comunità resta e chiede di provarci ancora. L’unità dei progressisti è un dovere storico e non averla ottenuta alle politiche del 25 settembre ha portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Mi auguro che queste riflessioni possano aiutare il confronto nel congresso in corso sull’identità del PD e sul ruolo della sinistra nella società italiana". Così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, arrivando alla presentazione del libro "A sinistra. Da capo" di Goffredo Bettini.